Infrastrutture. > Lago di Centro Cadore
Siamo nella regione geografica del Cadore, nell’alto bellunese, in Veneto, precisamente nella storica città di Pieve, tra i più importanti centri storici del Cadore, con una grande piazza e il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore.
Ai margini dei suoi pendii c’è il più grande bacino idrico della regione.

E’ il Lago di Centro Cadore, un bacino artificiale situato lungo l’alto corso del fiume Piave. Si estende tra i comuni di Pieve, Calalzo , Domegge, Lozzo e Lorenzago.
La sua funzione principale è la produzione di energia idroelettrica, grazie alla imponente diga costruita negli anni ’50 dalla Sade, e facente parte del progetto Vajont.
In primavera e prima della fine dell’estate viene fatta la laminazione, un lavoro che si ripete 2 volte all’anno con lo svuotamento programmato del bacino.
Il lago di Centro Cadore subisce la laminazione per motivi legati alla gestione delle acque e alla protezione dalle piene.
Essendo un bacino artificiale, il livello dell’acqua viene abbassato periodicamente, per garantire spazio sufficiente in caso di forti precipitazioni e per prevenire esondazioni lungo il fiume Piave.
Tuttavia, questa pratica è spesso criticata, soprattutto dai pescatori e dagli operatori turistici, perché riduce drasticamente il volume d’acqua disponibile, causando stress alla fauna ittica e impattando negativamente sull’attrattività turistica del lago.
Alcuni esperti hanno persino messo in dubbio l’effettiva utilità della laminazione per la sicurezza del territorio.
Il suo lavoro attuale e quello che si vuole in futuro.
Il Lago di Centro Cadore, spesso chiamato semplicemente Lago di Cadore, è uno dei bacini artificiali più significativi e grandi della provincia di Belluno e dell’intera regione Veneto. La sua creazione, avvenuta negli anni Cinquanta del secolo scorso con la costruzione della diga di Pieve di Cadore in località Sottocastello, ne definisce l’identità non solo paesaggistica ma, in primo luogo, industriale e idrica.
Funzione Idroelettrica e Potenziale Energetico
Il lago è un elemento fondamentale del vasto complesso di dighe e centrali idroelettriche realizzate lungo l’alto corso del fiume Piave, originariamente dalla SADE e oggi gestite principalmente da Enel Green Power. Con una capacità di invaso che lo rende il terzo lago del Veneto per volume, il bacino di Centro Cadore è essenziale per la produzione di energia idroelettrica a livello regionale. Questa potenza non si esprime solo nel bacino stesso, che funge da serbatoio strategico, ma alimenta un sistema interconnesso di condotte e centrali a valle.
Tuttavia, il suo ruolo idroelettrico è indissolubilmente legato alla costante necessità di manutenzione e, in particolare, alla gestione dei sedimenti. L’accumulo di fango, limo e inerti (melma) sul fondo del bacino è un problema tecnico che compromette l’efficienza degli impianti e riduce la capacità di invaso. Le notizie recenti e le discussioni tra l’ente gestore, Enel, e i comuni del Cadore (come Pieve, Calalzo e Domegge) vertono proprio sulla richiesta di Enel di svuotare e dragare milioni di metri cubi di questi sedimenti per “efficientare” il bacino prima della scadenza della concessione, prevista intorno al 2029. Questo solleva notevoli preoccupazioni di natura ambientale e di sicurezza tra i sindaci, che temono un impatto negativo sulla salute del fiume e sul paesaggio. Il lago, quindi, rappresenta un esempio lampante di come la produzione di energia debba trovare un difficile equilibrio con le esigenze di tutela del territorio e delle comunità locali.
Potenziale Turistico e Valorizzazione Territoriale
Nonostante la sua origine artificiale, il Lago di Centro Cadore si è perfettamente integrato nel paesaggio dolomitico, tanto da essere spesso descritto per la sua forma stretta e allungata simile a un fiordo norvegese, incorniciato dalle cime montuose. Questo scenario, valorizzato anche da enti come la Provincia di Belluno e dai comuni coinvolti, ne fa un importante polo di attrazione turistica, come confermato dalle ricerche su Wikipedia e dai siti di promozione turistica.
Le attività turistiche sul lago sono diversificate e spaziano tra terra e acqua. Per gli appassionati di sport nautici, il lago è un punto di riferimento, con il Circolo Nautico Lago Centro Cadore che, tramite la sua pagina Facebook e le iniziative sul territorio, promuove la pratica di vela, windsurf, canoa e stand up paddle (SUP). Inoltre, il lago è riconosciuto come balneabile in diverse zone attrezzate lungo le sponde, come la spiaggia Miralago a Pieve o la baia dello Chalet a Calalzo.
A livello di fruizione terrestre e di sviluppo futuro, la comunità locale sta spingendo fortemente per la realizzazione di un completo giro del lago, un percorso pedonale e ciclabile che colleghi tutti i comuni rivieraschi. Notizie recenti, emerse anche attraverso i canali di informazione locali, hanno evidenziato che questo progetto sta prendendo forma grazie a importanti contributi finanziari, come i quattro milioni di euro stanziati dal Fondo Comuni Confinanti, un passaggio considerato storico e fondamentale per la valorizzazione del bacino. Oltre al cicloturismo, le sponde offrono diversi sentieri per passeggiate che conducono a luoghi suggestivi, come l’area archeologica di Lagole a Calalzo o a rifugi di montagna come il Tita Barba e l’Eremo dei Romiti di Monte Froppa. La vocazione avventurosa della zona è sottolineata anche dal fatto che la stessa parete della diga di Sottocastello è stata convertita in una palestra di arrampicata (Climbing), mentre le acque interne sono un punto di richiamo per la pesca sportiva.
Il fermento attorno al lago è confermato dalla nascita di comitati locali, come quelli promossi da associazioni come il Lions Club e il Rotary Club, che hanno come obiettivo specifico quello di proporre e sostenere iniziative di valorizzazione turistica e culturale del Lago di Centro Cadore, dimostrando una forte volontà della comunità di bilanciare la funzione idroelettrica del bacino con il suo immenso potenziale come destinazione di svago e sport.





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