Analisi trasversale delle tematiche emerse
Ambiente e turismo
Il tema dell’ambiente e del turismo rappresenta, anche nel 2025, il perno su cui ruotano buona parte delle preoccupazioni e degli investimenti delle Regioni e delle Province coinvolte. L’esperienza della “Fondazione Dolomiti UNESCO” mostra come la sfida non sia tanto fermare i flussi, quanto indirizzare la crescita verso un turismo di qualità, prolungato, lento, consapevole e rispettoso delle comunità locali e dell’ecosistema.
Le proposte che emergono per contenere il turismo di massa includono:
- Incentivare soggiorni lunghi (superiori alla classica visita giornaliera “mordi e fuggi”).
- Promuovere itinerari secondari e “destinazioni alternative” a mete mainstream (es: Braies).
- Regolare accessi e parcheggi nei periodi ad alta intensità (es: turni prenotati, ticket per sentieri come sulle Odle).
- Formazione continua degli operatori del turismo per la sostenibilità.
- Campagne di sensibilizzazione per il rispetto dei territori e l’adozione di comportamenti sostenibili.
Sicurezza e salute
Il modello “Rifugi Sani e Sicuri” si distingue per la sua forza inclusiva: i presidi di emergenza, la partecipazione di personale formato, l’attenzione alle intolleranze e alle esigenze alimentari, la sensibilizzazione su melanoma e legionellosi, si configurano come esempi tangibili di welfare di montagna. L’effetto salute non riguarda più solo i residenti, ma l’intera comunità di praticanti, turisti, addetti ai lavori.
Cultura e identità
L’intenso calendario di festival, rassegne musicali, mostre d’arte e attività di rigenerazione urbana testimonia la volontà diffusa di rafforzare il senso di appartenenza e la conoscenza del patrimonio immateriale, da parte sia delle nuove che delle vecchie generazioni. L’arte, la memoria storica e le iniziative come l’Estate Tizianesca sono strumenti sempre più fondamentali per fare delle Dolomiti un laboratorio europeo di dialogo tra tradizione e innovazione.
Politica, governance e innovazione
Emergono segnali di una governance dinamica—capace di mettere insieme Enti locali, Regione, sanità, CAI, associazionismo, operatori privati e comunità locale, nel tentativo di rispondere in modo integrato ai fenomeni di pressione turistica, cambiamenti climatici, bisogni di salute e cultura, promuovendo modelli di sviluppo fondati sui principi di solidarietà, corresponsabilità e innovazione civica.
- Una crescente maturità degli attori locali—istituzionali e privati—includingo strumenti concreti e visioni di lungo periodo per la sostenibilità.
- Il consolidamento di pratiche di salute e sicurezza in grado di garantire tutela e qualità dell’esperienza per tutti, residenti e visitatori.
- Una sensibilità nuova alla cultura, alle identità, alla formazione e alla coesione sociale, elemento importante anche per contrastare il rischio di un turismo omologante e non rispettoso del territorio.
- Un dibattito lucido e articolato sull’overtourism, visto non solo come “problema”, ma come catalizzatore per immaginare modelli di sviluppo più sobri, lenti e partecipativi.
- L’urgenza di politiche climatiche e ambientali rigorose, richiamata dal CAI e dagli enti di gestione delle aree protette, a tutela delle generazioni future e della speciale fragilità delle “montagne più belle del mondo”.
Nei prossimi anni, la capacità delle Dolomiti di continuare a rappresentare un esempio di modernità nella tradizione dipenderà dalla capacità delle comunità locali e dei decisori politici di condividere strumenti di co-gestione ambientale, promuovere la cultura della salute e della legalità, educare al rispetto e valorizzare le specificità locali. La settimana esaminata rappresenta, sotto questo profilo, una cartina di tornasole privilegiata per capire le traiettorie dell’Italia di confine che guarda sempre più all’Europa come spazio di sperimentazione sociale, amministrativa e culturale.
Collegamenti con realtà e politiche europee
Significativa, infine, la dimensione europea del dibattito dolomitico: la gestione dei patrimoni ambientali condivisi, la stagione dei grandi eventi sportivi (Olimpiadi 2026), il tema dell’inclusione (disabilità e sicurezza), i programmi di slow tourism ed educazione ambientale rientrano a pieno titolo negli obiettivi della “Strategia dell’Unione per le Regioni Montane” e nelle priorità del Green Deal europeo. In questa direzione il “modello Dolomiti”—laboratorio a cielo aperto di pluralità e innovazione—potrà giocare un ruolo strategico per tutto l’arco alpino e i territori di confine d’Europa.
11 Agosto 2025: Cultura, Arte e Rigenerazione nelle Dolomiti
Nel cuore delle Dolomiti, la settimana si apre con una forte attenzione alla cultura e al rilancio territoriale, complice la prosecuzione dell’“Estate Tizianesca”. Il 9, 10 e 11 agosto sono caratterizzati da tre intense giornate che prendono vita tra Pieve di Cadore e Lorenzago di Cadore, con protagonisti studiosi, musicisti, artisti e comunità locali.
Durante queste giornate viene celebrato il patrimonio culturale legato a Tiziano Vecellio—il più illustre artista cadorino—attraverso passeggiate tematiche, inaugurazioni di padiglioni sonori, presentazioni di volumi storici e concerti. Particolare rilievo è dato alla cerimonia di consegna del Premio alla memoria di Gemma Donata Nicolosi Dal Pozzolo, conferito a giovani studiosi per il contributo scientifico sulla ricerca tizianesca.
Il coinvolgimento attivo dei giovani e delle famiglie nei percorsi di formazione e rigenerazione culturale propone un modello virtuoso di riabitazione dei luoghi: le “buone pratiche di comunità” si concretizzano con l’evento itinerante “Tiziano e la Signora delle Cascate”, laddove fiabe, memoria locale e innovazione architettonica si fondono, segnando una strategia di valorizzazione che guarda sia all’eredità artistica che alla formazione delle nuove generazioni.
L’Estate Tizianesca diventa così emblema di sinergia tra cultura, identità locale e rigenerazione urbana, valorizzando la riscoperta e il racconto dei luoghi dolomitici a misura di comunità, visitatore e patrimonio artistico.
12 Agosto 2025: Sicurezza, Viabilità e Turismo in Trentino-Alto Adige
La mattinata del 12 agosto è scandita dai notiziari in diretta delle principali emittenti locali, con il telegiornale RTTR che offre aggiornamenti costanti sulle province autonome di Trento e Bolzano. Il tema della sicurezza in montagna e della gestione dei flussi turistici è centrale: numerosi sono i servizi dedicati alla viabilità su passi e vallate dolomitiche, spesso congestionati dall’afflusso estivo.
Viene segnalato un incremento della presenza di turisti provenienti in particolare da Austria, Germania e Paesi dell’Europa centrale, mentre le amministrazioni locali, in sinergia con forze dell’ordine e associazioni di alpinismo, mettono in campo politiche per il contrasto all’incidentalità e la gestione responsabile dei sentieri.
Non mancano i riferimenti a nuove forme di turismo attivo e lento: l’informazione evidenzia come la domanda di soggiorni prolungati in montagna e la ricerca di esperienze autentiche crescano, facendo emergere nuove sfide per la sostenibilità a fronte di una pressione turistica che rischia di modificare assetti sociali e ambientali.
Le cronache del giorno restituiscono anche il quadro di una macchina organizzativa ben oliata, capace di affrontare le criticità legate al traffico, alla sicurezza sugli impianti di risalita e alla tempestività dei soccorsi in quota, con un’attenzione particolare ai rischi sanitari connessi alla frequentazione di ambienti estremi e all’eventuale supporto nei casi di emergenza.
13 Agosto 2025: Sicurezza Sanitaria nei Rifugi Dolomitici
Il 13 agosto segna un punto di svolta nella promozione della sicurezza alpina. Cinque nuovi rifugi dell’Ampezzano ottengono ufficialmente il riconoscimento “Sani e Sicuri”, grazie alla collaborazione fra l’Azienda ULSS 1 Dolomiti, le istituzioni regionali (Veneto), l’Associazione Gestori Rifugi Alpini del Veneto, CAI, e partner della sanità pubblica.
Il conferimento, avvenuto alla presenza dell’Assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, riguarda i rifugi Col Gallina, Di Bona, Son Forca, Scoiattoli, Malga Ra Stua—strutture posizionate in aree nevralgiche e strategiche per le attività di escursionismo e turismo di prossimità tra Cortina e dintorni.
Il riconoscimento si ottiene rispettando una serie di severi parametri:
- Possesso e corretta manutenzione di defibrillatore DAE.
- Formazione del personale con corso BLSD per le manovre di primo soccorso.
- Dotazione di sfigmomanometro e distribuzione di menù informativi su allergeni e possibilità di pasti senza glutine.
- Controllo qualità approvvigionamento idrico e procedure specifiche di contrasto alla legionellosi.
- Distribuzione di prodotti protettivi contro melanoma e accessibilità anche ai visitatori con disabilità motoria.
Ad oggi ben 52 rifugi in Veneto hanno completato con successo il percorso di accreditamento, a testimonianza della crescente attenzione verso la salute e sicurezza nella fruizione delle montagne. La cerimonia svoltasi al Rifugio Col Gallina ha sottolineato, tra istituzioni e settore privato, l’importanza di una visione condivisa verso un futuro della montagna sempre più accogliente, sicuro, consapevole e inclusivo, anche in vista dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026.
Questa iniziativa, partita nel Bellunese, ha già ispirato un’espansione regionale ed è ormai inserita nel Piano Regionale di Prevenzione del Veneto, con l’ULSS Dolomiti capofila nella creazione della “Rete Regionale dei Rifugi Sani e Sicuri”.
Il successo del progetto incrementa il valore e l’attrattività delle Dolomiti come meta d’elezione per un turismo attento alla qualità della vita, all’inclusione e alla salute di residenti, lavoratori e viaggiatori.
14 Agosto 2025: Overtourism, Unesco e il dibattito sulla tutela
La vigilia di Ferragosto riaccende una delle questioni più pressanti per il futuro delle Dolomiti: l’“overtourism” e il ruolo del riconoscimento Unesco, ottenuto nel 2009. La discussione si alimenta sulle pagine de “il Dolomiti” e su altri portali del territorio.
Al centro del dibattito: l’aumento esponenziale dei flussi turistici, l’emersione di criticità socio-ambientali e il rischio che il Patrimonio Mondiale Unesco sia percepito come semplice “marchio di richiamo” più che come impegno collettivo alla tutela e sostenibilità.
La Fondazione Dolomiti Unesco, attraverso la direttrice Mara Nemela, ribadisce che il riconoscimento stesso non costituisce di per sé una causa di overtourism, bensì un impegno assunto dalle comunità locali per la gestione consapevole e sostenibile dell’eccezionalità geologica e paesaggistica dolomitica. L’esperienza positiva della Fondazione evidenzia come la regolamentazione dei flussi e la collaborazione con le agenzie turistiche territoriali possano mitigare i rischi, promuovendo attività di educazione ambientale e civica, nonché l’invito a comportamenti virtuosi da parte di visitatori e operatori turistici.
Parallelamente, si registra la voce critica del Comitato per la Salvaguardia dei Passi Dolomitici che, esasperato dalle conseguenze negative del turismo di massa (specie in siti iconici come il Lago di Braies, divenuto celebre anche grazie alle fiction tv e all’effetto amplificante dei social network), giunge persino a ipotizzare la rinuncia al prestigioso titolo Unesco per tornare a modelli identitari e di turismo più qualitativo, radicati nella cultura locale e non rivolti alla sola immagine da “cartolina”.
Il fenomeno dell’overtourism appare qui in tutta la sua complessità: da un lato successo internazionale, opportunità economiche, incremento della fama mondiale delle Dolomiti; dall’altro, congestionamento dei sentieri, sofferenza degli ecosistemi, rischio di perdita di autenticità e di qualità della vita per i residenti. Il confronto pubblico, tuttora in corso, riflette una crescente consapevolezza che l’equilibrio fra tutela, sviluppo economico, benessere della popolazione e sostenibilità ambientale rappresenti la sfida centrale per la montagna dolomitica nella decade a venire.
15 Agosto 2025: Ferragosto nelle Dolomiti – Eventi, Tradizione e Identità
Ferragosto, storicamente momento clou dell’estate, è stato per il territorio dolomitico una giornata punteggiata da un vastissimo calendario di eventi culturali, sportivi, enogastronomici e di riscoperta delle tradizioni. Dai piccoli paesi ai centri più noti, la montagna ha ospitato manifestazioni di ogni genere, a riprova della vivacità e coesione delle comunità locali, nonché della capacità di attrarre pubblici turistici poliedrici.
Fra le proposte segnalate:
- Mostra “Animali delle Dolomiti” ad Agordo.
- Festa a Limana, eventi musicali e gastronomici in Cadore e Valbelluna.
- Grigliata di Ferragosto e Bilbò Summer Parties a Cortina d’Ampezzo.
- Cadore Dolomiti Music Festival a San Vito di Cadore.
- Festa del formaggio schiz a Celarda di Feltre.
- Marce e trail come la 51° Marcia di Laste di Rocca Pietore e il Dolomiti Blues&Soul Festival a San Vito di Cadore.
- “Una Montagna di Libri” e rassegne editoriali a Cortina.
Sagre dell’emigrante, serate danzanti, mostre d’arte, passeggiate con guida immersi nella storia e nella biodiversità: ogni località ha potuto offrire un’esperienza unica, sempre più attenta a sostenibilità, valorizzazione dei prodotti locali e inclusione sociale.
Un tema trasversale, comunque emerso, riguarda la pressione logistica e ambientale: organizzatori e amministratori hanno dovuto gestire, anche in questa occasione, l’importante afflusso di visitatori facendo fronte a esigenze di sicurezza, controllo dei flussi, rispetto delle regole e riduzione dell’impatto su paesaggi fragili e beni comuni.
16 Agosto 2025: Ambiete, Turismo e la Condanna all’Eliturismo
Il giorno successivo a Ferragosto si distingue con una presa di posizione forte del Club Alpino Italiano (CAI), che dice “basta” al turismo d’alta quota in elicottero, fenomeno segnalato in netta crescita specie su vette “emblematiche” come la Torre Trieste, nel Gruppo della Civetta (Belluno).
L’appello arriva direttamente anche da alpinisti di rilievo internazionale, che denunciano l’intensificarsi dei voli turistici commerciali sulle cime più iconiche, con la conseguente snaturalizzazione dell’esperienza montana e un impatto ambientale pesantissimo.
L’Associazione, citando il documento “Eliturismo in Montagna” approvato dal Consiglio centrale nel 2024, condanna con fermezza l’uso ludico dei mezzi motorizzati in quota, in particolare l’elicottero quale soluzione per pratiche di “turismo mordi e fuggi”, occasionale e poco rispettoso del patrimonio. Il rischio, sottolinea il CAI, è di perdere il “senso del limite” e di tradire la missione educativa e di tutela che da sempre caratterizza la frequentazione lenta, consapevole e rispettosa della montagna.
La denuncia richiama i principi stessi del Patrimonio Dolomiti Unesco e chiama le istituzioni a un controllo più rigoroso, a strumenti dissuasivi e a modelli di turismo ambientalmente ed eticamente sostenibili.
17 Agosto 2025: Bilancio della Settimana – Sfide e Prospettive per il Territorio Dolomitico
Il 17 agosto rappresenta l’occasione ideale per un bilancio settimanale che tenga insieme tutte le istanze, problematiche e potenzialità emerse nei giorni precedenti.
Turismo sostenibile e overtourism
Come dimostrato dai dibattiti e dagli eventi appena analizzati, il fenomeno dell’overtourism continua ad essere il filo rosso delle politiche e delle strategie di territorio. Accanto a una presenza turistica vivace e volano di sviluppo economico, si accentuano esigenze di controllo, regolamentazione dei flussi, comunicazione sul turismo responsabile e investimenti in strutture e infrastrutture a basso impatto ambientale.
Sicurezza e salute in quota
L’accreditamento di nuovi rifugi “Sani e Sicuri”, l’ampliamento della formazione del personale, l’accessibilità per disabili e la dotazione di strumenti sanitari avanzati rappresentano le migliori best practices di gestione della salute e sicurezza in ambiente alpino, con effetti positivi su qualità, reputazione internazionale e attrattività del territorio.
Cultura, identità ed eventi
La settimana si è contraddistinta per una vivace offerta di eventi, sagre, mostre, concerti e riti tradizionali, sottolineando come la montagna sia ancora luogo vivo di identità plurali, di valorizzazione della cultura storica e artistica, e di forte inclusione intergenerazionale.
Ambiente e tutela
La settimana ha visto riaffiorare la tensione (ancora irrisolta) fra esigenze di sviluppo, fruizione, redditività turistica da un lato, e necessità di tutela integrale del contesto ambientale, paesaggistico ed ecosistemico dall’altro. Il caso dell’eliturismo, l’overtourism, le pratiche di promozione rurale e rescue segnano le linee di confine che istituzioni e comunità dovranno affrontare sempre più strutturalmente.
Politiche pubbliche e governance del territorio
I portali di informazione ufficiale delle province e delle regioni delle Dolomiti hanno evidenziato nell’arco della settimana anche la collaborazione fra amministrazioni, enti sanitari, associazioni di volontariato, CAI e imprenditoria privata, per la ricerca di nuovi modelli di governance, regolazione dei flussi turistici, educazione civica, strumenti finanziari a favore del territorio (come la riforma della tassa di soggiorno) e promozione di reti di protezione e solidarietà.
Riferimenti
www.ladige.itDolomiti: il Cai dice basta al turismo d’alta quota in elicottero
www.webdolomiti.netESTATE TIZIANESCA 9-11/08: tre intense giornate tra arte, musica …
www.radioclub103.itCortina e le Dolomiti sempre più sicuri e accoglienti: 5 nuovi Rifugi …
www.aulss1.veneto.itCORTINA E LE DOLOMITI SEMPRE PIÙ SICURE E ACCOGLIENTI: 5 nuovi Rifugi …
www.ildolomiti.itDolomiti e overtourism, è il riconoscimento Unesco il problema? “No, e …
www.agi.itOvertourism nelle Dolomiti: il Comitato vuole dire addio al titolo Unesco
www.visitdolomitibellunesi.comCalendario eventi e manifestazioni Dolomiti Bellunesi
www.dolomiti.itEventi nelle Dolomiti del Trentino Alto Adige, Bellunese e Friuli




