5 ottobre: il giorno in cui le Dolomiti parlano due lingue — quella della terra e quella dello spirito

Redazione Dolomiti Channel — 5 ottobre 2025

Tra le pieghe delle valli alpine, oggi non è solo un giorno d’autunno. È il 5 ottobre, e le Dolomiti celebrano due ritorni: quello delle mandrie dagli alpeggi e quello di una voce mistica che attraversa il secolo. La Desmontegada e la festa di Santa Faustina Kowalska si incontrano in un dialogo silenzioso tra terra e cielo.

Il passo lento della transumanza

A Predazzo, Moena, Cavalese e in molte borgate del Trentino e dell’Alto Adige, il ritorno delle vacche dai pascoli alti è più di una tradizione: è un rito di comunità. Campanacci, ghirlande di larice e rododendro, pastori in costume, bambini che imparano il nome delle erbe. La Desmontegada de le Vache è il momento in cui la montagna restituisce i suoi frutti e la gente si ritrova.

Il Festival del Gusto accompagna la festa con formaggi d’alpeggio, miele di alta quota, laboratori sensoriali e il Treno del Gusto che attraversa la Val di Fiemme come una linea del tempo. Qui, il paesaggio non è sfondo: è protagonista.

Il passo invisibile della misericordia

Ma il 5 ottobre è anche il giorno di Santa Faustina Kowalska, canonizzata da Papa Giovanni Paolo II nel 2000. Suora polacca, mistica, testimone della Divina Misericordia, Faustina parlava con Cristo nei suoi diari, e il suo messaggio — “Gesù, confido in Te” — ha attraversato confini e lingue.

Nelle Dolomiti, dove il silenzio è parte del vocabolario quotidiano, il suo messaggio trova eco. La misericordia non è solo preghiera: è sguardo, è ascolto, è cammino. E in queste valli, ogni sentiero può diventare contemplazione.

Wojtyła e le Dolomiti: il pellegrino tra le rocce

Papa Giovanni Paolo II amava le Dolomiti. Tra il 1987 e il 1998 soggiornò più volte a Lorenzago di Cadore, nel Castello Mirabello, dove alternava escursioni, meditazioni e celebrazioni. Camminava in Val Visdende, Domegge, Pieve, Santo Stefano di Cadore. Ammirava le Tre Cime di Lavaredo, il Monte Peralba, la Valgrande.

A lui è dedicata la Punta Giovanni Paolo II sull’Adamello, dove una croce in granito svetta tra i ghiacci. “Queste montagne suscitano nel cuore il senso dell’infinito”, scrisse. E oggi, nel giorno di Santa Faustina, il suo cammino spirituale si intreccia con quello della terra.

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