Personaggi. Manuela Angeli

Manuela Angeli: Il Ghiaccio di Cortina e lo Spirito Olimpico Delle Dolomiti

Manuela Angeli in allenamento sulla pista di ghiaccio, 1956
Manuela Angeli (nata nel 1939 a Cortina d’Ampezzo), ex pattinatrice artistica su ghiaccio italiana, che a soli 16 anni rappresentò l’Italia ai VII Giochi Olimpici Invernali del 1956, nella sua Cortina.

Il 1956 segnò per Cortina d’Ampezzo e per le Dolomiti un momento di consacrazione globale: l’ospitare i VII Giochi Olimpici Invernali. In quel contesto storico, tra le atlete che rappresentarono l’Italia sul ghiaccio c’era la giovanissima Manuela Angeli (nata nel 1939). Originaria proprio di Cortina, Manuela incarnava perfettamente lo spirito dei Giochi di casa: una promessa sportiva nata e cresciuta all’ombra delle Tofane e delle Cinque Torri. La sua partecipazione alle Olimpiadi di Cortina, a soli 16 anni, nel pattinaggio di figura (singolo donne), non fu solo un traguardo sportivo personale, ma un simbolo vivente del forte legame tra la valle ampezzana, il suo talento e l’élite sportiva mondiale. Sebbene i riflettori di quell’edizione abbiano illuminato diverse figure femminili, dalla campionessa nazionale Fiorella Negro alla sciatrice Giuliana Minuzzo, Manuela Angeli rimane un’icona locale, l’atleta “di casa” che ha portato i colori italiani e lo spirito delle Dolomiti sul palcoscenico più importante del mondo.

Il suo percorso, seppur breve nell’élite sportiva, è quello di una pioniera che ha contribuito a scrivere la storia dello sport invernale italiano, in un’epoca in cui il professionismo era ancora agli albori e le atlete si muovevano tra passione, dedizione e i primi riconoscimenti internazionali. Analizzare la sua storia significa immergersi nel clima di festa, innovazione e orgoglio che pervase Cortina in quell’indimenticabile febbraio del 1956.


L’Atleta Ampezzana: Il Percorso di Manuela Angeli

Nata a Cortina d’Ampezzo, Manuela Angeli ha sviluppato la sua passione e il suo talento per il pattinaggio di figura sui ghiacci della sua città. Il pattinaggio di figura era all’epoca una disciplina dominata dalle atlete nordamericane e austriache, ma l’Italia, e in particolare Cortina, aveva una tradizione sportiva invernale in crescita. Manuela Angeli si distinse rapidamente, entrando a far parte dell’élite nazionale.

Il suo talento fu confermato da risultati significativi a livello nazionale e internazionale. In carriera, ha conquistato un argento e un bronzo ai Campionati Italiani individuali. Ha partecipato, inoltre, a due edizioni dei Campionati Europei, arrivando 22ª a Bolzano nel 1954 e 16ª a Budapest nel 1955. Queste esperienze l’hanno preparata per l’appuntamento più importante: le Olimpiadi invernali del 1956.

A Cortina 1956, a soli 16 anni, Manuela partecipò nel singolo donne, chiudendo al 21° posto con 1468.68 punti. Sebbene il risultato non l’abbia portata sul podio, la sua partecipazione fu un motivo di orgoglio per la comunità ampezzana, che vedeva una delle sue figlie gareggiare nell’evento più prestigioso, testimoniando la possibilità per le giovani atlete locali di raggiungere il livello olimpico.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: Fiorella Negro, La Compagna di Squadra

Un Talento Forgiato nel Ghiaccio Naturale

Alle Olimpiadi di Cortina del 1956, l’Italia schierò due atlete nel pattinaggio di figura (singolo donne): Manuela Angeli e Fiorella Negro (1938-2019). Fiorella Negro arrivò all’appuntamento olimpico giovanissima, a soli 17 anni (quasi 18), portando sulle spalle il peso di essere la campionessa nazionale. Le sue origini e il suo percorso di allenamento sono esemplari della dedizione richiesta agli atleti dell’epoca:

  • Le Origini e l’Allenamento: Nata a Milano, si trasferì con la famiglia a Bormio durante la guerra. Lì iniziò a pattinare a 9 anni su piste naturali, spesso dovendo spalare la neve prima di potersi allenare, dimostrando una dedizione straordinaria che la portava a stare sul ghiaccio anche 9 ore al giorno.
  • La Gara del 1956: Allo Stadio Olimpico del Ghiaccio di Cortina, Fiorella si classificò al 15° posto, un risultato di tutto rispetto in un’epoca dominata dalle atlete statunitensi (l’oro andò all’americana Tenley Albright) e austriache.
  • Il Ritiro Precoce: La sua carriera fu breve ma intensa. Si ritirò dalle competizioni molto presto, a soli 19 anni, nel 1957. È rimasta comunque una figura molto amata a Bormio fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2019.

Insieme, Manuela Angeli e Fiorella Negro rappresentarono la speranza e il talento del pattinaggio di figura italiano in un’edizione memorabile.


Primati Femminili a Cortina 1956: Tra Ghiaccio e Giuramenti

Giuliana MInuzzo in allenamento sulla pista di ghiaccio, 1956
Giuliana Minuzzo, campionessa dell’emancipazione

L’edizione dei Giochi di Cortina 1956 è rimasta nella storia anche per un altro, importantissimo primato femminile, che a volte viene confuso con la storia delle pattinatrici: l’onore toccato a Giuliana Minuzzo.

Giuliana Minuzzo, sciatrice azzurra (medaglia di bronzo sia a Oslo 1952 che a Cortina 1956), non era una pattinatrice ma passò alla storia come la prima donna in assoluto a pronunciare il giuramento olimpico durante la cerimonia di apertura. Questo gesto simbolico fu un potente riconoscimento del ruolo crescente delle donne nello sport a livello globale. È possibile che la memoria storica a volte sovrapponga la figura della “prima donna del giuramento” (Minuzzo) con quella delle “donne del ghiaccio” (Angeli e Negro). La Minuzzo fu la prima donna sciatrice italiana a conquistare una medaglia olimpica arrivando terza nella discesa libera dei VI Giochi Olimpici Invernali ad Oslo.

Questi tre nomi – Manuela Angeli, Fiorella Negro e Giuliana Minuzzo – rappresentano, ognuno a suo modo, le pioniere che hanno contribuito a rendere le Olimpiadi di Cortina un momento fondamentale non solo per lo sport italiano, ma anche per l’emancipazione femminile nel contesto agonistico.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: Lo Stadio Olimpico del Ghiaccio, Icona di Cortina

Il Palcoscenico delle Emozioni del 1956

Lo Stadio Olimpico del Ghiaccio di Cortina d’Ampezzo, dove gareggiarono Manuela Angeli e Fiorella Negro, è uno dei simboli più duraturi dei Giochi del 1956. Inaugurato per l’occasione, l’impianto rappresentò un’eccellenza architettonica e sportiva per l’epoca, con la sua grande copertura parziale che offriva un’arena spettacolare e distintiva. È stato il cuore pulsante delle cerimonie di apertura e chiusura e ha ospitato le gare di pattinaggio artistico e di hockey su ghiaccio.

Oltre ad essere stato il teatro delle imprese del 1956, lo Stadio è rimasto un punto di riferimento per lo sport ampezzano e un’icona del design moderno alpino. Non a caso, è destinato a un nuovo, importante ruolo in vista delle prossime Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026, dove sarà nuovamente il centro nevralgico degli eventi sul ghiaccio, rinnovando il suo legame storico con la città e i Giochi Olimpici.


Manuela Angeli: un nome indissolubilmente legato a Cortina 1956, la testimonianza di una generazione di atlete che, crescendo ai piedi delle Dolomiti, ha saputo portare la propria passione e il proprio talento sulla scena mondiale, contribuendo in modo fondamentale alla storia dello sport italiano e allo spirito olimpico della sua terra.

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