Noi, nelle Dolomiti, siamo abituati a guardare il cielo con occhi curiosi. A Cortina d’Ampezzo, l’Osservatorio del Col Druscié e il Planetario “Alessandro Dimai” hanno insegnato a generazioni di appassionati a riconoscere pianeti, costellazioni e galassie. È un luogo dove la passione per l’astronomia si intreccia con la bellezza delle montagne, e dove anche un piccolo telescopio da 40 centimetri diventa finestra sull’universo.

Questa passione non è un vezzo locale, ma un tratto che dovrebbe radicarsi profondamente nell’identità dei veneti e, forse ancora di più, dei friulani. Perché proprio in Friuli, grazie alla Cimolai SpA di Pordenone, si sta costruendo la struttura del telescopio terrestre più grande del mondo: l’ELT (Extremely Large Telescope), destinato a sorgere sulle Ande cilene.

Dal cielo limpido delle Dolomiti alle officine friulane, il filo conduttore è lo stesso: la volontà di guardare più lontano, di capire di più. Cortina ci regala la meraviglia immediata di Saturno e delle comete; Cimolai e i suoi partner portano l’Italia al centro della ricerca mondiale, costruendo un occhio di 39 metri che scruterà le prime galassie nate dopo il Big Bang.

Questo è il più grande telescopio mai costruito dall’uomo, e l’Italia è protagonista. Cimolai SpA, assieme a un consorzio europeo, sta realizzando l’ELT (Extremely Large Telescope) sulle Ande cilene, a oltre 3 mila metri d’altezza: un’opera che pesa 13.000 tonnellate, alta quanto una cattedrale, e che cambierà il modo in cui guardiamo il cosmo.

C’è un’Italia che costruisce acciaio e futuro, che porta la sua ingegneria a tremila metri di quota nel deserto di Atacama. Cimolai SpA, azienda friulana, guida il consorzio Ace per conto dell’ESO (European Southern Observatory). Il progetto si chiama ELT – Extremely Large Telescope: un occhio di 39 metri di diametro, racchiuso in una cupola di 92 metri, alta 80, più della Torre di Pisa.

Non è un capriccio tecnologico, ma un investimento di civiltà. L’ELT sarà capace di osservare pianeti extrasolari, di leggere le atmosfere di mondi lontani, di spingersi fino alle prime galassie nate dopo il Big Bang. È la prosecuzione di una storia che parte dai telescopi di Galileo e arriva oggi a una macchina che pesa come una nave da crociera, ma che si muove con la precisione di un orologio svizzero.

Gli esecutori. Gli esecutori del progetto ELT hanno reputazioni solide nel settore tecnico e ingegneristico, con Cimolai riconosciuta per la capacità industriale, DVA per la progettazione integrata e EIE per la specializzazione astronomica. Le recensioni mostrano un quadro realistico: alta qualità dei progetti e prestigio internazionale.

  • Cimolai SpA: l’azienda friulana con esperienza in grandi opere internazionali (ponti, stadi, infrastrutture) è responsabile della struttura metallica, 13.000 tonnellate di acciaio. L’Azienda è al 13° posto tra le migliori società italiane di architettura nel 2024, con un fatturato di oltre 11 milioni di euro.
  • DVA Engineering: società di architettura e ingegneria integrata, parte del gruppo DVArea, ha la progettazione civile e architettonica, con metodologia BIM per controllare ogni interferenza, il Building Information Modeling “BIM” è un metodo digitale che permette di creare un modello 3D integrato con tutte le informazioni fisiche, prestazionali e funzionali di un edificio o infrastruttura, lavorando su un modello unico, si evitano incoerenze tra disegni separati e consente di simulare l’edificio prima della costruzione, ottimizzando tempi e costi
  • ESO: committente, il più grande ente astronomico europeo. L’ESO (European Southern Observatory) è il principale ente europeo per la ricerca astronomica da terra. Fondato nel 1962, riunisce 16 Stati membri e gestisce alcuni dei più avanzati osservatori al mondo in Cile, tra cui il Very Large Telescope (VLT) e l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) – il più grande radiotelescopio terrestre, frutto di collaborazione tra Europa, Nord America, Asia e Cile.
  • EIE Group: si occupa della progettazione e integrazione di sistemi meccanici ed elettronici per telescopi e osservatori, ed è una azienda veneta, di Mestre, attiva da oltre 25 anni con esperienza in progetti astronomici internazionali (ESO, ALMA, ecc.). Dal 2007 EIE collabora con ESO nello sviluppo del più grande telescopio ottico del mondo. Ha curato studi di fattibilità, design concettuale e ingegneria preliminare della cupola e della struttura principale

È un’opera corale, dove industria e ricerca si intrecciano. Bocca avrebbe sottolineato la concretezza: “Non chiacchiere, ma bulloni e calcoli. Non promesse, ma acciaio che resiste al vento delle Ande.”

Importanza tecnologica. Il telescopio è un laboratorio di innovazioni.

Ha uno specchio segmentato di 798 pannelli esagonali che lavorano come un unico occhio. L’ Adaptive optics sono sistemi che correggono in tempo reale la distorsione dell’atmosfera. La sua Cupola mobile è un meccanismo che apre e chiude come un diaframma, proteggendo lo

Questa tecnologia non resta confinata all’astronomia: genera ricadute in ingegneria, materiali, software. È la stessa logica che portò la corsa allo spazio a inventare il microchip e i satelliti per le comunicazioni.

Comparazione con altri telescopi Terrestri.

  • VLT (Very Large Telescope, Cile): 8,2 metri di diametro. È stato il fratello maggiore fino a oggi, ma l’ELT lo supera di cinque volte.
  • Keck (Hawaii): 10 metri, oggi tra i più potenti.

Per ritornare lal’inizio dell’articolo, il Telescopio di Cortina (Col Druscié) ha un diametro di 40 cm, prezioso per divulgazione e didattica. La differenza è di scala e di missione. Cortina porta i cittadini a guardare Saturno.

L’ELT porterà gli scienziati a capire se siamo soli nell’universo. Bocca avrebbe detto: “Uno è il pane quotidiano della curiosità, l’altro è il banchetto della conoscenza.”

Il progetto ELT è un simbolo di come l’Italia, spesso dimenticata nelle cronache di provincia e non solo, sappia ancora costruire futuro. Cimolai e i suoi partner portano il nome delle Dolomiti fino alle Ande cilene, dimostrando che la nostra capacità di fare industria e ricerca è viva.

Fonti: Cimolai – E-ELT project, DVArea – Il telescopio ELT, EIE Group – ELT Project.

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