Episodio 3: L’Oro, il Fuoco e il Silenzio della Valle

Diario di bordo – 15 Dicembre 2025 Rotta: Belluno – Udine – Pordenone – Bolzano – Lienz – Trento. Altitudine: Quota neve.

Il Dirigibile Dolomiti si muove lento sopra un mondo che sembra trattenere il respiro. Sotto di noi, tra l’8 e il 14 dicembre, la geografia non è fatta solo di rocce e abeti, ma di numeri che pesano come macigni e di luci che cercano di bucare la nebbia. Abbiamo captato segnali contrastanti: la montagna si veste a festa, ma sotto il cappotto di lana nasconde inquietudini antiche e moderne.

Il Paradosso del Consenso (Belluno e Pordenone) Sorvolando il Bellunese, il radar politico segna un colore netto, inequivocabile. Il centrodestra di Alberto Stefani ha trionfato con quel 61,14% che appare come una muraglia solida. Eppure, osservando meglio le urne dall’alto, si scorge l’abisso: il 65% della gente è rimasta a casa.

  • Le voci favorevoli: Parlano di stabilità, di una roccaforte espugnata ancora una volta, festeggiano la continuità che si specchia anche a Pordenone, dove Alessandro Basso (54,03%) viene acclamato come garanzia per la Capitale della Cultura 2027.
  • Le voci contrarie: Sono i sussurri delle piazze vuote. È la “disaffezione”, un male invisibile che svuota la democrazia. E mentre la politica cerca di capire, la cronaca ci ricorda la fragilità della vita: il tragico schianto di Longarone getta un’ombra scura sulla valle, proprio mentre centinaia di Babbi Natale correvano per la Winter Run, in un surreale incrocio tra lutto e allegria comandata.

La Rivolta e il Tesoro (Udine e Bolzano) Virando verso est, il Dirigibile incontra una marea umana. A Udine non sono turisti, ma lavoratori. In 1.700 hanno riempito la piazza con la CGIL, bandiere rosse contro il cielo grigio, gridando che la manovra non basta, che la società invecchia e si impoverisce. Ma basta spostarsi a nord, verso Bolzano, per trovare un altro mondo. Qui si parla la lingua dell’oro: 8,8 miliardi di euro. È il bilancio record approvato da Kompatscher.

  • L’entusiasmo: La Provincia promette di curare le famiglie, i figli, la sanità territoriale. Un welfare da sogno.
  • Il dissenso: Ma i capitani d’industria scuotono la testa. “Solo il 3% alle imprese?” chiedono increduli, mentre gli ambientalisti, mai sazi, invocano leggi più dure per il clima. È la ricchezza che divide, invece di unire.

Demoni e Guardiani (Lienz e la Natura) Proseguendo verso il Tirolo Orientale, il nostro viaggio assume tinte fosche, degne di un racconto gotico. A Lienz, la tradizione ha mostrato i denti. I Krampus, i demoni pelosi dell’inverno, non hanno solo sfilato: hanno colpito. Oltre 80 feriti all’ospedale, ossa rotte, operazioni chirurgiche.

  • La narrazione: Da un lato il fascino ancestrale del rito, dall’altro la brutalità di una festa che sfugge di mano. Per fortuna, la montagna genera anche i suoi anticorpi. Sempre a Lienz sono stati nominati i “delegati per la natura”, cavalieri burocratici a difesa degli habitat. E a Belluno, qualcuno ha iniziato a contare gli alberi uno a uno: la “Mappa del tesoro verde”. Finalmente, pensiamo da quassù, gli alberi hanno un nome e non sono solo legna da ardere.

Le Fiamme e la Regina (Trento) Rientrando verso il Trentino, l’aria odora di bruciato. Al Passo del Tonale, l’Hotel Orchidea ha visto l’inferno nei suoi garage: settanta vigili del fuoco, eredi di Santa Barbara, hanno domato il fuoco. Ma c’è un’altra fiamma che brucia, questa volta di gloria pura. È quella di Nadia Battocletti. Dall’alto la vediamo correre in Portogallo, leggera come un camoscio, conquistando il sesto oro europeo.

  • L’epilogo: Mentre a Trento si archivia l’inchiesta “Romeo” e si fa pace con i netturbini rinnovando i contratti, è la corsa di Nadia a riconciliarci con la terra.

Il Dirigibile atterra. Abbiamo visto ladri d’oro nelle case di Pordenone e scienziati cittadini al MUSE. Abbiamo visto il dolore e la festa. La settimana si chiude così: con la consapevolezza che le Dolomiti sono bellissime, ma non sono mai innocue.

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