Canto Notturno su Betlemme
Che fai tu, pargoletto, in questa notte?
Che rechi tu, disceso
da l’infinita etade al nostro fango?
Tace la luna sovra i tetti bianchi
e tutto il mondo posa;
solo il tuo pianto, o nato,
rompe il silenzio de l’antica sera.
Forse che l’uomo a consolar venisti
del suo grave destino? O forse il Vero,
ch’è duro a rimirar, celar ti piacque
in queste membra tenere e mortali?
Arcano è tutto, fuor che il nostro duolo.
Eppur, se l’Immortale
si strinse in questo spazio angusto e breve,
se il Tutto divien nulla, e il nulla Tutto,
forse non è sventura
il respirar l’aere che ci avviva;
e questa landa, ove il dolor s’annida,
non più deserta al guardo mio parrebbe.




Lascia un commento