La Sinergia vincente tra Prodotto e Progetto nelle Alpi Orientali
Cortina d’Ampezzo, 13 dicembre 2025

Due Menti per la Montagna

Il dibattito economico sulle Alpi Orientali è spesso polarizzato tra la necessità di preservare l’identità e l’urgenza di abbracciare l’innovazione globale. Nel 2025, questa dualità ha trovato una sintesi in due figure che, più di ogni altra, hanno orientato il destino economico del Sistema Dolomiti.
Attraverso una lente di osservazione neutra, e basata sull’analisi dell’impatto reale, abbiamo identificato in Riccardo Felicetti e Giulio Buciuni le personalità che hanno esercitato l’influenza maggiore. Non si tratta semplicemente di celebrare un fatturato o un titolo accademico, ma di riconoscere il valore di due modelli di pensiero che sono diventati operativi.
Felicetti ha dimostrato che l’eccellenza produttiva radicata può essere un ambasciatore globale di successo, garantendo stabilità economica e sostenibilità in loco (Val di Fiemme). Buciuni, dal canto suo, ha fornito la struttura intellettuale (il modello Plug-in ispirato a Grenoble) necessaria a garantire la competitività futura delle filiere storiche (Bellunese).
Per comprendere appieno il successo e la portanza di questi territori, è indispensabile analizzare le filosofie alla base del loro operato. Ancora prima del 2025, hanno dettato il ritmo dell’economia dolomitica, lasciando un’eredità strategica per il decennio a venire.
L’anno economico 2025 nelle aree montane si è chiuso all’insegna di un principio fondamentale: la montagna non è un’area da tutelare passivamente, ma un laboratorio dinamico di innovazione, capacità di recupero e tenacia. Le Dolomiti hanno offerto due casi di eccezionale rilevanza, rappresentati da due figure che, pur operando su assi distinti, hanno ridefinito la narrativa economica locale e globale: Riccardo Felicetti e Giulio Buciuni.


Riccardo Felicetti – La Filosofia della Purezza

Il Progetto: Sostegno all’Eccellenza Internazionale
Riccardo Felicetti, alla guida del Pastificio Felicetti in Val di Fiemme (Trento), incarna la mente operativa capace di trasformare la tradizione in un asset di alta gamma. La sua storia aziendale, lunga oltre un secolo, è la premessa al successo del 2025.
La Mentalità Vincente:
La sua strategia non si è limitata alla produzione, ma si è concentrata sulla valorizzazione del terroir alpino come elemento distintivo in un mercato globale saturo. Ha elevato gli elementi fondamentali (l’aria pura, l’acqua sorgiva) a componenti attive del prodotto finale, creando la linea Monograno che ha conquistato la ristorazione d’élite in Europa e Nord America. Questa mossa ha permesso di evitare la competizione sul prezzo, orientando l’azienda sul margine di valore. La linea “Monograno Felicetti” non è solo una gamma di prodotti, ma il veicolo attraverso cui il Pastificio ha elevato la sua identità alpina a livello internazionale. Il nome stesso è la chiave. Ogni referenza di pasta è realizzata utilizzando un’unica varietà di grano specifica (ad esempio, Matt, Khorasan/Kamut, Farro o Il Cappelli). Questo approccio monovarietale garantisce una tracciabilità totale, un profilo organolettico unico e una forte narrativa sensoriale. La linea è stata pensata e promossa intensamente nel canale Horeca (Hotel, Ristoranti, Catering) e nei negozi gourmet e specialty internazionali. Questo posizionamento la rende una pasta per l’alta cucina e per i consumatori più esigenti.
La Giustificazione del Rilievo Economico:
Il suo operato nel 2025 si distingue per l’impegno misurabile nella sostenibilità operativa. L’accordo per l’utilizzo del calore da Bioenergia Fiemme è un esempio concreto di economia circolare montana. Ridurre l’impiego di metano significa non solo una riduzione di CO2, ma soprattutto un rafforzamento della flessibilità economica dell’impresa, isolandola parzialmente dalle turbolenze dei mercati energetici internazionali. Felicetti dimostra che l’impresa di successo nelle Alpi è quella che si nutre delle sue risorse in modo etico e misurato.
L’Impronta Dolomitica
Ciò che distingue la Monograno e la lega indissolubilmente al successo territoriale è l’uso degli asset naturali della Val di Fiemme (Trento).
● Acqua di Sorgente: La pasta è impastata con l’acqua purissima delle sorgenti alpine di Predazzo, a circa 1000 metri di altitudine. La sua bassissima quantità di residuo fisso e l’assenza di contaminanti contribuiscono a un sapore neutro, che esalta il gusto del grano.
● Aria di Montagna: L’essiccazione è un processo lento e delicato che avviene utilizzando l’aria fredda e pulita della Val di Fiemme. Questo garantisce che la pasta mantenga intatte le sue proprietà nutrizionali e organolettiche.
● Tracciabilità e Sostenibilità: La linea Monograno è stata pioniere nell’uso di grani biologici o a basso impatto, sposando la filosofia di sostenibilità che nel 2025 è culminata nel progetto Bioenergia Fiemme.

La Strategia Economica di Successo
La linea Monograno ha permesso a Felicetti di generare la ricaduta economica che ha portato al riconoscimento 2025, grazie a tre mosse strategiche:
● Premium Pricing e Margine Elevato: Essendo posizionata come un prodotto di lusso o di nicchia, la Monograno permette di praticare un prezzo significativamente più alto rispetto alla pasta convenzionale. Questo aumenta il margine di profitto per l’azienda e giustifica gli investimenti in qualità e sostenibilità.
● Internazionalizzazione Mirata: Ha agito come il prodotto-ambasciatore perfetto per penetrare mercati complessi (come Stati Uniti, Giappone, Germania) dove il consumatore cerca la storia, la qualità e la tracciabilità, non solo il costo basso. Ha trasformato il Pastificio da azienda locale a brand globale.
● Rafforzamento del Brand Aziendale: Il successo di Monograno ha elevato la percezione di qualità di tutte le altre linee Felicetti, creando un’aura di eccellenza intorno all’intero marchio.


Giulio Buciuni – La Teoria del Contesto

Il Progetto: L’Innesto della Conoscenza per le “Terre Alte”
Giulio Buciuni (Professore Associato, Trinity College Dublin) rappresenta la mente strategica, essenziale per la pianificazione a lungo termine. Il suo ruolo è quello dell’”Innovatore Outsider”, che osserva il contesto bellunese (il knowledge gap) da una prospettiva accademica internazionale.
La Mentalità Vincente (Cosa ha portato al successo):
La sua analisi parte dal presupposto che i distretti storici, come quello dell’occhialeria, non possono permettersi l’innovazione distruttiva. Secondo Joseph Schumpeter, l’innovazione è un processo che porta alla creazione di nuovi mercati o modelli di business attraverso la distruzione dei precedenti. Netflix è stata un’innovazione distruttiva per Blockbuster. La televisione streaming ha reso obsoleto il noleggio fisico. Per Buciuni, la soluzione è il modello d’Impresa Plug-in, è un elegante compromesso: si tratta di creare nuove aziende di software o robotica che non competono con le aziende esistenti, ma che si integrano per aggiornare e ottimizzare i processi manifatturieri.
La Giustificazione del Rilievo Economico:
Il suo contributo si traduce in una ricaduta di capitale intellettuale. Il lancio del Belluno Synergy Lab (BSL) è l’attuazione fisica della sua strategia: una piattaforma di ricerca e formazione che mira a trasformare Belluno in una “periferia competitiva” sul modello di Grenoble, trasformando Belluno in un polo di alta specializzazione altamente connesso con il mondo, nonostante la sua posizione geografica. “Periferia competitiva” è un ossimoro (accostamento di termini opposti) che descrive un territorio geograficamente periferico che riesce a competere con i grandi centri in termini di innovazione, attrazione di capitali e qualità del capitale umano. La sua competitività non deriva dalla vicinanza fisica, ma dalla qualità del suo ecosistema. Questo progetto ha l’effetto economico di attrarre finanziamenti mirati (es. da Fondazioni bancarie) e di creare un ambiente dove il talento giovanile trova opportunità di carriera avanzata, contrastando lo spopolamento e garantendo la successione manageriale e tecnica nelle filiere vitali.
Il Belluno Synergy Lab (BSL) è l’iniziativa che rappresenta la traduzione pratica e operativa della visione strategica di Giulio Buciuni per trasformare il Bellunese in una “periferia competitiva”. Non è un ente o una nuova azienda, ma un progetto di rete e un catalizzatore di ecosistema focalizzato sulla formazione avanzata e la trasformazione digitale.
L’Obiettivo Primario è creare una connessione più stretta e sistematica tra le filiere produttive bellunesi, il sistema dell’alta formazione (Università, centri di ricerca) e i giovani dipendenti/talenti. Il tutto in un contesto dove il progetto si inserisce nello sforzo più ampio di evolvere il distretto industriale bellunese verso un vero e proprio ecosistema dell’innovazione, superando la sola “cultura del fare” con una più robusta “economia della
conoscenza”.
Il progetto è promosso da enti territoriali e istituzionali, garantendo una forte legittimità e un’ampia portata.
● Promotore: GAL Prealpi e Dolomiti.
● Co-finanziatore Principale: Fondazione Cariverona (che copre l’80% dell’investimento totale di 145.000 euro), un segnale di fiducia da parte della finanza filantropica sul potenziale del territorio.
● Partner Operativi: Comune di Belluno e Camera di Commercio di Treviso-Belluno | Dolomiti.
La fase di attuazione del BSL si articola attraverso laboratori e la riqualificazione di spazi.
● Laboratori Pilota: Sono attivati laboratori congiunti (due fasi tra il 2025 e il 2026) che coinvolgono aziende industriali capofila affiancate da fornitori artigiani. Il focus è su sfide concrete legate alla trasformazione digitale.
● Filiere Coinvolte: Le aree strategiche sono la Life Science (che include occhialeria, sportsystem e farmaceutica) e la Catena del freddo / Meccatronica. L’obiettivo è introdurre una nuova cultura di formazione condivisa tra le imprese.
● Hub Fisico: Palazzo Crepadona a Belluno viene riqualificato in modo “soft” per diventare un nodo fisico all’interno del tessuto urbano, destinato allo scambio di conoscenze e all’apprendimento collaborativo (open innovation).
In sintesi, il Belluno Synergy Lab è l’azione di sistema che solca la linea intellettuale di Buciuni, punta a invertire l’esodo di capitale umano e a iniettare competenze tecnologiche direttamente nelle vene produttive del Bellunese, trasformando la sua base industriale in una manifattura avanzata.
Per noi è una delle più concrete azioni che possono aiutare la provincia di Belluno, e la sua popolazione, a concorrere più da leader che da inseguitori dopo anni di immobilismo.


Il Bilancio Economico del 2025

Il 2025 chiude un anno di riposizionamento nelle Alpi Orientali. Le figure di Felicetti e Buciuni sono storie di successo e di modelli operativi complementari. L’uno, Felicetti, ha dimostrato che l’investimento etico nel prodotto paga immediatamente sui mercati globali; l’altro, Buciuni, ha fornito la bussola intellettuale per assicurare che tale successo non sia effimero, ma sostenuto da un robusto ecosistema di conoscenza. Per noi sono i personaggi che più hanno influenzato il modello economico in questi ultimi anni, aiutando le Dolomiti ad uscire da una fase di stagnazione ed entrare in una di innovazione consapevole. L’eredità di queste due menti è una piattaforma solida per il futuro.
Quale figura, progetto o innovazione emergerà nel 2026 per continuare questa traiettoria positiva nell’economia delle Dolomiti nelle Alpi Orientali?


Fonti:
[1] Corriere dell’Economia, febbraio 2025 – Premio Imprenditore dell’anno a Riccardo Felicetti
[2] Comunicato Pastificio Felicetti, novembre 2025 – Accordo Bioenergia Fiemme
[3] Il Sole 24 Ore, 2025 – Export Monograno Felicetti
[4] GAL Prealpi e Dolomiti, giugno 2025 – Lancio Belluno Synergy Lab
[5] Fondazione Cariverona, delibera 2025 – Cofinanziamento BSL
[6] Giulio Buciuni, Trinity College Dublin, 2024–2025 – Paper su “periferie competitive”

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