Lorenzago di Cadore è un luogo che non si guarda soltanto: si contempla. È un paese che si affaccia sul silenzio delle montagne, che respira con il ritmo lento dei boschi, che custodisce la memoria come un bene sacro. Situato a 883 metri di altitudine, nel cuore del Cadore, oggi conta circa 522 abitanti. Ma ogni lorenzaghese è custode di una storia che ha attraversato secoli, confini, tempeste.

Un paesaggio che accarezza l’anima

Lorenzago si adagia su un altopiano verdeggiante, tra il Monte Cridola e il Monte Miaron, affacciandosi sulla confluenza tra la Valle del Piave e la Valle della Mauria. Il suo territorio è attraversato da torrenti limpidi, vallette segrete, boschi fitti e sentieri antichi. Qui nasce il Tagliamento, e qui si incontrano le acque del Piave e del Cridola, come vene che alimentano un cuore antico. Le Dolomiti d’Oltre Piave, patrimonio UNESCO, lo circondano come un abbraccio di pietra e luce.

Architettura: pietra, fede e memoria

Il paese è un intreccio di borgate storiche come Villagrande e Villapiccola, collegate dalla Strada Statale 52 che sale verso il Passo della Mauria. Dopo l’incendio del 1885, Lorenzago fu ricostruito in pietra, secondo un disegno dell’architetto Segusini, che trasformò le case in legno in edifici più sicuri ma altrettanto suggestivi. La Chiesa dei Santi Ermagora e Fortunato, con opere di Cesare Vecellio, è il cuore spirituale del paese. E poi ci sono Casa Tremonti, Palazzo Fabbro, Casa Cadorin: dimore che raccontano un passato di cultura e dignità.

Un’economia che ha fatto la storia

Un tempo, Lorenzago era crocevia di commerci, grazie alla sua posizione strategica tra Cadore e Carnia. I suoi boschi alimentavano la Serenissima, le sue botteghe producevano chiavi e serrature, e l’industria dell’occhiale, nata qui a fine Ottocento, ha lasciato un’impronta profonda. Era un paese vivo, operoso, con una comunità che sapeva trasformare la fatica in futuro.

Turismo: la bellezza che accoglie

Oggi, Lorenzago è una meta per chi cerca silenzio, natura, spiritualità. È stato scelto da Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto XVI per le loro vacanze estive, trasformandolo in un luogo di riflessione e pace. Il Sentiero dei Papi, il Museo del Papa, le escursioni verso il Cridola, il Passo della Mauria, i rifugi alpini: tutto parla di un turismo lento, rispettoso, emozionale.

Oggi: resistere con grazia

La popolazione invecchia, i giovani partono, l’economia è fragile. Ma Lorenzago non si arrende. Si affida alla sua memoria, alla sua bellezza, alla sua gente. I progetti di valorizzazione culturale, la promozione del turismo sostenibile, la cura dei sentieri e dei boschi sono semi piantati in una terra che ha ancora molto da raccontare.

Lorenzago di Cadore non è solo un paese: è una carezza di vento tra gli abeti, una preghiera sussurrata tra le montagne, una promessa che la bellezza, se custodita, può ancora salvare.