“Benvenuti nella rubrica della signora Domenica: consigli semplici, caldi e sinceri per vivere il fine settimana con gusto e grazia.”

Ogni domenica, quando il sole filtra tiepido tra le tende e il profumo del caffè si mescola al silenzio delle valli, Domenica — la nostra padrona di casa birichina, graziosa e piena di vita — apre le porte del suo salotto montano per accogliere lettori, curiosi e buongustai in cerca di ispirazione.
Con il suo stile spontaneo e il sorriso che sa di casa, “La Domenica di Domenica” è più di una rubrica: è un piccolo rituale settimanale, un appuntamento che intreccia saggezza popolare, creatività quotidiana e quel pizzico di disordine che serve per ritrovare l’ordine giusto.
Cosa troverai ogni settimana:
- Il proverbio del giorno, scelto con cura per riflettere e sorridere.
- Una ricetta svuota-frigo, semplice e affettuosa, come quelle che si tramandano tra vicine.
- Un’attività del pomeriggio, che sia una camminata tra larici o un rituale creativo tra cuscini e penombre.
- Il consiglio serale, tra cinema, fiction o calcio, per chiudere la giornata con gusto.
- Un pensiero per dormire bene, perché anche il sonno ha bisogno di bellezza.
Con Domenica, ogni angolo della casa diventa scenografia, ogni gesto quotidiano diventa racconto. E tra una pila di libri, una tazza di cioccolata e un caminetto acceso, si ritrova il senso lento e profondo della domenica dolomitica.
Benvenuti nel salotto di Domenica. Qui si vive, si ride, si respira. E si torna sempre volentieri.
Un’ora in più per scegliere con calma Tra il ritorno all’ora solare e la settimana che precede Ognissanti, la Domenica si apre con lentezza e si prepara al silenzio. Non è ancora tempo di memoria, ma di raccoglimento.
Domenica 26 ottobre.
“Questa notte ci è stata restituita un’ora. Non per fare di più, ma per fare meglio.” La luce del mattino arriva prima, il tempo si distende. È il momento di scegliere con calma, di iniziare con un gesto che conta.
“Il giorno dei morti” – Mario Luzi (estratto)
“Non è il giorno dei morti, è il giorno della memoria. Il giorno in cui il silenzio si fa voce, e la voce si fa ascolto.”
“Questa notte ci è stata restituita un’ora. Non per fare di più, ma per fare meglio.” La luce del mattino arriva prima, il tempo si distende. È il momento di scegliere con calma, di iniziare con un gesto che conta.

| “A San Simone il ventaglio si ripone, a Ognissanti manicotto e guanti.”
La settimana si prepara al raccoglimento. Domenica è il giorno per riporre il superfluo, accendere la luce interiore, e scegliere con chi condividere il tepore che resta.
Per un buon mattino
- Colazione lenta: pane integrale tostato, ricotta fresca, miele di castagno, caffè con latte intero.
- Apri le finestre: la luce è più bassa, più dorata.
- Sistema un angolo della casa con una candela, un libro, una foto cara.
- Rileggi una poesia breve, scrivi una frase per te da rileggere la sera.
“La luce non si perde, si raccoglie. E ogni mattina che rallenta è già una forma di rispetto.”
- Passeggiata breve nel quartiere o nel bosco, con sciarpa leggera e taccuino in tasca.
- Osserva i colori: castagni, larici, foglie che si staccano.
- Fermati in un bar sobrio per un caffè e una brioche semplice.
- Oppure partecipa a una delle escursioni di Cammina Natura, come “A passo lento” tra le colline moreniche o le creste del Fumante.
“Per chi cerca il silenzio verticale e il respiro lungo, il sentiero è già una risposta.”
Pranzo: Tortino rustico salva-frigo

| Tortino rustico salva-frigo”
2 patate medie (già cotte o da lessare)
1 cipolla dorata
2 uova
50 g di formaggio grattugiato (grana, montasio, o quello che resta)
1 fetta di pane raffermo (ammollata nel latte o nell’acqua)
Olio extravergine d’oliva
Sale, pepe, noce moscata
Procedimento
Lessa le patate se non sono già cotte. Sbucciale e schiacciale grossolanamente. Affetta la cipolla e falla rosolare in padella con un filo d’olio. In una ciotola, unisci le patate, la cipolla, le uova, il formaggio, il pane ammollato e strizzato. Aggiusta di sale, pepe e noce moscata. Mescola bene. Versa il composto in una teglia unta o foderata con carta forno. Cuoci in forno statico a 180°C per 25–30 minuti, finché la superficie è dorata.
Accompagnamento
Radicchio al forno: tagliato a spicchi, condito con olio e sale, cotto 15 minuti a 180°C. Pane nero tostato con crema di lenticchie o hummus avanzato. Mela cotta con cannella e scorza di limone.
“Un piatto caldo, una castagna in mano, e il profumo del legno che arde.”
Pomeriggio
“Il pomeriggio si accorcia, ma non si perde. È il tempo che si raccoglie, non quello che svanisce.”
Cammina Natura propone escursioni lente e guidate tra borghi, colline e sentieri dolomitici.
Uscire
Passeggiata breve nel bosco o nel quartiere, con sciarpa leggera e taccuino in tasca.
Fermati in un bar sobrio per un caffè e una fetta di torta rustica.
Osserva i colori: castagni, larici, foglie che si staccano.
Annotazione consigliata: “Cosa voglio ricordare questa settimana?”
Per chi resta a casa
- Riordina un angolo dimenticato: un cassetto, una scatola, una mensola.
- Rileggi vecchi messaggi, lettere, fotografie. Non per nostalgia, ma per riconoscenza.
- Scrivi una lettera che non invierai, oppure una frase da lasciare in un libro.
- Crea una piccola composizione con foglie secche, rametti, castagne raccolte nei giorni precedenti.
- Lettura consigliata: “La casa delle anime” di Erri De Luca (estratto)“Le case non dimenticano chi le ha vissute. Conservano il passo, il respiro, la voce.”

Il Tempo si raccoglie
“Il pomeriggio si accorcia, ma non si perde. È il tempo che si raccoglie, non quello che svanisce.”
Titolo: La casa delle anime Autore: Erri De Luca Editore: Feltrinelli Genere: Racconto breve, riflessivo, autobiografico
Scrittore, poeta, traduttore e alpinista napoletano, Erri De Luca è una delle voci più intense della letteratura italiana contemporanea. Classe 1950, ha lavorato come operaio e volontario internazionale prima di dedicarsi alla scrittura. Le sue opere sono spesso brevi, essenziali, e attraversate da un senso profondo di memoria, giustizia e silenzio.
La casa delle anime è un racconto che parla di luoghi abitati, di oggetti che conservano il respiro di chi li ha vissuti. È una lettura perfetta per un pomeriggio che si accorcia, per chi desidera ascoltare il silenzio delle cose e riconoscere la presenza nei dettagli. Non è un libro da leggere tutto d’un fiato, ma da aprire, sfiorare, e richiudere con rispetto.
“Le case non dimenticano chi le ha vissute. Conservano il passo, il respiro, la voce.”
A Cena: Zuppa di lenticchie rosse e pane tostato
“La sera non chiede parole, ma presenza. E ogni luce accesa è già una promessa di memoria.”

120 g di lenticchie rosse decorticate
1 carota
1 costa di sedano
1 spicchio d’aglio
1 foglia di alloro
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
600 ml di acqua calda o brodo vegetale leggero
Sale e pepe q.b.
2 fette di pane integrale (meglio se raffermo)
Procedimento
Sciacqua le lenticchie sotto acqua corrente. In una casseruola, fai rosolare l’aglio intero (che poi toglierai), la carota e il sedano tritati con l’olio. Aggiungi le lenticchie, la foglia di alloro e l’acqua calda o il brodo. Cuoci a fuoco dolce per circa 20 minuti, finché le lenticchie saranno morbide e la zuppa cremosa. Regola di sale e pepe. Elimina l’aglio e l’alloro. Tosta il pane in padella o nel forno, servilo accanto o immerso nella zuppa.
“La memoria non è un giorno: è un gesto che comincia adesso. E ogni domenica che rallenta è già una forma di rispetto.”
Ci ritroviamo domenica prossima, con un’ora in meno di luce, ma forse un pensiero in più da condividere.
“La Domenica si chiude con un gesto semplice. Ci ritroviamo domenica prossima, con nuovi consigli e un altro sguardo dolomitico.”
Prossimo appuntamento con Domenica per il 2 novembre. Arrivederci.
© Dolomiti Channel – Rubrica “I consigli di Domenica” Contenuti originali a cura della redazione. Ogni riproduzione, anche parziale, è vietata senza autorizzazione scritta. Atmosfere, immagini e testi sono tutelati ai sensi della normativa vigente sul diritto d’autore.
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Buona domenica, dolomitica e gentile. Che il disordine ti porti dove non pensavi di arrivare.
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