Rassegna Stampa. > Settimanale dal 26 al 31 ottobre
Il periodo dal 26 al 31 ottobre 2025 è stato segnato da fatti di cronaca tangibili (incidenti, inchieste, problemi di sicurezza pubblica), dati strutturali e riflessioni di sistema (spopolamento, lavoro straniero, gestione sanitaria), progressi e criticità ambientali (consumo di suolo, crisi dei ghiacciai, meteo avverso), tensioni e opportunità legate al turismo e ai grandi eventi (Olimpiadi, festival, mercati tradizionali). I processi di governance territoriale, la partecipazione delle comunità, e la capacità di innovare senza recidere il legame con l’identità locale, rappresentano la sfida cardine per il futuro delle Dolomiti.
26 ottobre 2025
Il 26 ottobre vede una concentrazione di fatti legati alla cronaca, alla sicurezza, al lavoro e all’ambiente. A Trento tiene banco la crisi in seno alla Tsm (Trentino School of Management), con pressing per una nuova governance, motivata da esigenze di rilancio e da tensioni tra il mondo politico e quello accademico. Il rettore Deflorian ha auspicato un rinnovo completo del Cda, indicando che le problematiche dell’ente superano di molto il solo ambito funzionale e coinvolgono temi di autonomia, efficienza e futuro della formazione regionale.
Su un altro fronte della cronaca urbana, una violenta rissa armata a Trento ha registrato il ferimento di un uomo e animato il dibattito sulla sicurezza: il consigliere Demattè (FdI) parla di “Arancia Meccanica” criticando la presunta minimizzazione del Comune, mentre il sindaco Ianeselli ribadisce che l’Ordine pubblico compete in primis al Ministero dell’Interno e auspica misure adeguate. Questo episodio si inserisce in una più ampia serie di preoccupazioni sulla gestione della sicurezza urbana nel capoluogo.
Nel Bellunese, la cronaca si tinge di lutto per la morte accidentale di Tony Facchin, boscaiolo ed ex musicista, deceduto durante lavori di manutenzione a una recinzione su una strada forestale. L’episodio riapre la discussione sulla sicurezza del lavoro in ambiente montano, tema da sempre caldo nelle regioni dolomitiche, dove le condizioni territoriali possono amplificare i rischi.
Nell’ambito infrastrutturale e dei trasporti pubblici, la giornata è segnata dalla notizia dell’interruzione della ferrovia Merano-Malles in Val Venosta per un lungo periodo: i lavori di elettrificazione porteranno, per diversi mesi, al servizio bus sostitutivo privo però della possibilità di trasporto biciclette. Questo limita la fruizione intermodale turistica e solleva discussioni sulla mobilità sostenibile e sulle ripercussioni per la stagione invernale locale.
Complessivamente, il 26 ottobre restituisce un’immagine delle Dolomiti come territorio dove convivono innovazione e criticità storiche, con l’agenda pubblica dominata da temi trasversali di governance, sicurezza e servizi essenziali.
27 ottobre 2025
Lunedì 27 ottobre si apre con i riflettori puntati sull’aumento dei furti in abitazione nel Garda trentino, che porta i carabinieri a intensificare i controlli. Il fenomeno sottolinea come il cambiamento delle dinamiche sociali, anche post-pandemiche, abbia accentuato vulnerabilità in alcune aree a vocazione turistica.
Sul versante culturale e della valorizzazione territoriale, un’importante scoperta archeologica a Egna (BZ): durante degli scavi sono riaffiorati resti di edifici di epoca romana, monete e oggetti metallici, rafforzando la centralità del patrimonio storico dolomitico nel processo di identificazione e valorizzazione delle provincie di confine.
Gli eventi di cronaca segnalano inoltre le difficoltà strutturali nei territori montani, esempio ne è l’episodio della fuga di gas causata da lavori di posa della fibra ottica, che porta a evacuazioni e deviazioni del traffico. L’incidente accende un faro sulla necessità di piani di intervento e prevenzione più rigorosi nei lavori pubblici in contesti rurali e montani, dove le infrastrutture sono spesso fragili e le vie di fuga limitate.
Di particolare rilievo infine, il proseguo della copertura giornalistica su questioni ambientali, con i ghiacciai trentini in sofferenza: il monitoraggio segnala perdite di spessore importanti, fino a 2 metri di acqua equivalente, con il Careser in crisi e solo le vette più alte minimamente “protette” dalle nevicate residue. Questo scenario è la plastica fotografia dell’emergenza climatica nelle Dolomiti e riporta il tema della vulnerabilità del patrimonio glaciale montano al centro dell’agenda.
28 ottobre 2025
Martedì 28 ottobre porta in primo piano tematiche di portata nazionale, che hanno dirette ricadute locali: la presentazione della manovra sanità al Parlamento da parte del ministro Schillaci. Viene rivendicato un investimento di oltre 7 miliardi di euro, ma permane un forte dibattito sulle disparità territoriali: nelle aree montane e dolomitiche la carenza di personale specializzato resta un nodo cruciale e la tenuta dei presidi ospedalieri di valle appare più fragile rispetto alle aree urbane.
Sul fronte sportivo e infrastrutturale, è d’attualità la notizia delle modifiche ai trampolini olimpici di Predazzo, in Val di Fiemme: a seguito di tre infortuni durante i test, l’angolo di stacco è stato ridotto. Le autorità sottolineano che non si tratta di un errore di progettazione, ma di un necessario adeguamento per la sicurezza degli atleti in vista dei giochi di Milano-Cortina 2026. Sempre in prospettiva olimpica, proseguono i grandi lavori infrastrutturali legati ai giochi, con impatti diretti ed indiretti sulla comunità locale e sulla viabilità provinciale.
La cronaca registra inoltre una giornata fitta di piccoli fatti e incidenti: dal furto aggravato, ai danneggiamenti e agli incidenti stradali, che sottolineano la varietà di micro-criminalità e di rischi connessi alla convivenza tra territori rurali, flussi turistici e nuove infrastrutture.
Da rilevare la presenza costante di aggiornamenti meteo e servizi di pubblica utilità a sostegno di residenti e visitatori delle Dolomiti, attraverso i portali e i telegiornali regionali e provinciali.
29 ottobre 2025
La giornata di mercoledì vede una forte presenza di tematiche politiche e sociali legate alla specificità dolomitica. Particolarmente importante il focus dedicato allo spopolamento della provincia di Belluno, con la presentazione dei candidati della Lega che attaccano la “concorrenza sleale” delle province di Trento e Bolzano, più dinamiche grazie all’autonomia e agli investimenti in servizi pubblici e infrastrutture. Belluno soffre il costante calo demografico, con un saldo negativo che si ripercuote sul tessuto produttivo, sociale e culturale, in netto contrasto con il dinamismo delle province autonome. Il confronto tra province limita e alimenta accesi dibattiti politici anche in prospettiva delle imminenti regionali.
Sul piano della cronaca giudiziaria, alla ribalta la riapertura dell’inchiesta sulla morte della giovane sciatrice Matilde Lorenzi, con l’iscrizione nel registro degli indagati di allenatore e responsabile sicurezza pista, testimonianza della costante attenzione mediatica e sociale per la sicurezza degli sport invernali in un’area a fortissima vocazione sciistica.
La tematica ambientale trova spazio con la discussione a livello provinciale e locale sul consumo di suolo, la perdita di superfici naturali per uso urbano e infrastrutturale, e il costo in servizi ecosistemici e rischi idrogeologici crescenti: dal report Ispra emerge che Trentino e Veneto restano tra le aree con il peggior andamento, e si sottolinea la contraddizione con l’immagine “verde” promossa dalle amministrazioni locali. L’urbanizzazione legata ai grandi eventi, come le Olimpiadi, è uno dei motori principali della perdita di suolo.
Da segnalare anche gli eventi promossi per ricordare la tempesta Vaia (ottobre 2018), il cui anniversario caduto in questi giorni ha spinto alla riflessione sulle strategie di adattamento e prevenzione nel settore forestale e ambientale.
30 ottobre 2025
La cronaca del 30 ottobre è dominata da un’analisi approfondita sulla composizione del mercato del lavoro in Trentino: il 32% dei nuovi lavoratori è straniero, con incidenze molto alte in agricoltura (63,3%) e nell’industria (33,1%). La Provincia di Trento, negli interventi pubblici del vicepresidente Spinelli e dei rappresentanti sindacali, sottolinea la carenza di competenze disponibili localmente e la necessità di “azioni di sistema” innovative anche su scala europea, mentre la CGIL denuncia le incongruenze delle politiche sull’integrazione e la criminalizzazione dei migranti. Il fabbisogno stimato nel prossimo triennio sarà di almeno 17.000 lavoratori stranieri soltanto in Trentino, con il 40% del gap ancora da colmare. La situazione si riflette su tutta l’area dolomitica, dove la stagionalità del lavoro e le dinamiche demografiche generano forte vulnerabilità del tessuto socio-economico.
In primo piano anche la campagna promozionale “olimpica” in provincia di Belluno: con meno di 100 giorni ai giochi, la DMO Dolomiti e la Fondazione Cortina lanciano tre mesi di eventi culturali, incontri con atleti, iniziative per diffondere lo spirito olimpico su tutto il territorio. In parallelo, però, cresce il malcontento per la chiusura di alcuni rifugi e le incertezze sugli indennizzi per operatori turistici, a rischio penalizzazione proprio nei momenti di massimo flusso atteso. La sostenibilità turistica rimane una sfida aperta.
Si segnala, inoltre, che la proiezione delle condizioni meteorologiche per l’imminente ponte di Ognissanti prevede nuvolosità diffusa e rischio di precipitazioni moderate sulle Dolomiti, con venti in quota e temperature in aumento nei giorni 31 ottobre e 1 novembre, e peggioramento atteso dal 2 novembre.
31 ottobre 2025
Il 31 ottobre si caratterizza per importanti riflessioni sulle trasformazioni sociali e culturali delle terre alte dolomitiche. A Socchieve (UD), nel cuore del Friuli montano, si chiude la IX edizione della Dolomiti Mountain School con un convegno dedicato al futuro dei rifugi alpini: da punto di appoggio spesso rudimentale a vera e propria meta di turismo esperienziale, territorio d’innovazione e sostenibilità. Si discute del rischio “autogrillizzazione” degli storici rifugi, del tema dell’identità locale e delle nuove responsabilità nella comunicazione turistica. L’ascesa dei rifugi nell’immaginario collettivo della montagna dolomitica pone nuove domande su gestione, impatto ambientale, sviluppo sostenibile e ruolo delle comunità.
Dal fronte lavoro, la ministra Calderone sottolinea come, dal 2022, siano stati recuperati almeno 2 punti percentuali sulla disoccupazione, anche se nel contesto dolomitico il saldo positivo è bilanciato da dati problematici: la precarizzazione, il basso livello di qualificazione nei nuovi impieghi e la forte incidenza del lavoro stagionale minano la qualità della crescita occupazionale.
Resta in primo piano la situazione meteo: le previsioni convergono sull’arrivo di nuvolosità e pioggia sparse nel corso della serata del 31, e si aggravano nel fine settimana con possibilità di precipitazioni più intense e quota neve in calo sopra i 1600/2000 m, dinamica che interessa il settore turistico e le attività legate agli sports invernali.
Approfondimenti tematici ed eventi trasversali
Politica e società: dinamiche di confine, autonomie e spopolamento
Il periodo esaminato si inserisce nella fase di avvicinamento alle elezioni regionali in Veneto, con la formalizzazione di cinque candidati alla presidenza: il clima è teso, la dialettica tra autonomie provinciali e regionali più acuta che mai. Le province dolomitiche di Belluno, Trento e Bolzano si trovano a dover mediare tra la necessità di accrescere la propria autonomia gestionale (con Belluno che chiede norme “simil Trento/Bolzano”) e il rischio di isolamento nella “periferia” dell’asse produttivo del NordEst. Sotto accusa rimane, come visto, la “concorrenza sleale” percepita di Trento e Bolzano rispetto a Belluno.
Rimane d’attualità il tema dello spopolamento delle aree montane dolomitiche, che, nonostante il traino degli eventi sportivi internazionali e la crescita della presenza di lavoratori stranieri, fatica a invertire il trend negativo, soprattutto nei comuni più piccoli e nelle valli minori. L’equilibrio tra sviluppo, tutela ambientale e coesione sociale è al centro delle strategie regionali e transfrontaliere, come dimostra la partecipazione delle regioni e delle province al tavolo Unesco sulla gestione del patrimonio dolomitico.
Economia e lavoro: dinamiche del mercato locale e ruolo della forza lavoro straniera
Le Dolomiti rappresentano una delle aree a più forte stagionalità del mercato del lavoro italiano. Dai dati diffusi fra il 29 e il 30 ottobre emerge che in Trentino e Alto Adige la crescita occupazionale è sostenuta soprattutto dai lavoratori stranieri – in agricoltura, terziario e industria – e che senza questi flussi i saldi demografici e produttivi sarebbero gravemente compromessi. Oltre il 63% dei nuovi assunti in agricoltura, il 24,6% nel terziario e il 33,1% nell’industria provengono da altri paesi. I sindacati evidenziano, però, come gran parte di questi posti restino precari, a bassa produttività e con una scarsa richiesta di titoli di studio elevati.
La situazione del Bellunese e delle province alpine vicine riflette lo stesso scenario: crescita delle offerte di lavoro per la stagione invernale, fortissima dipendenza dal lavoro stagionale e dalla manodopera straniera nelle strutture ricettive, nei servizi di cucina, sala, housekeeping e wellness. La sfida è riuscire a garantire inclusione, formazione, integrazione e qualità delle condizioni lavorative per aumentare l’attrattività dei territori anche per i residenti.
Ambiente, clima e gestione del territorio
Settimana segnata dalle tematiche ambientali: la crisi climatica si manifesta in modo eclatante con nuove perdite significative dei ghiacciai trentini (fino a due metri di acqua equivalente per il Careser), acuite dalla siccità e dalla tendenza a fusioni sempre più precoci. A queste difficoltà si aggiunge la pressione antropica: il consumo di suolo in Trentino e Veneto rimane sopra la media nazionale, con i grandi progetti infrastrutturali e gli eventi internazionali che acuiscono la tensione tra sviluppo e conservazione. L’ultimo report ISPRA conferma che il fenomeno sta colpendo aree agricole e boschive, con impatti elevati in Emilia, Veneto e Trentino, mentre il timore di nuove frane e smottamenti accompagna le cronache, come nel caso del crollo del terreno per la nuova cabinovia Socrepes a Cortina – la cui udienza al TAR è fissata per il 29 ottobre – dove i residenti temono per la sicurezza pubblica al cospetto di lavori affrettati in vista delle Olimpiadi.
Non meno importante la governance della mobilità sostenibile: prosegue il progetto “Dolomiti Low Emission Zone”, che interessa passi e vallate dolomitiche con limiti al traffico motorizzato, prenotazione parcheggi, incremento del trasporto pubblico locale e promozione di mobilità dolce, elemento cruciale per la mitigazione dell’afflusso turistico e la protezione della salubrità ambientale. Nella stessa ottica, i rifugi alpini sono al centro di dibattiti su sostenibilità e ruolo sociale, come emerge dalla Dolomiti Mountain School di Socchieve.
Le condizioni meteorologiche, infine, si prospettano instabili verso la fine del mese, con previsioni di nuvole, pioggia e vento in quota: una variabile che incide direttamente sulla fruizione autunnale delle montagne da parte di residenti e turisti.
Turismo e cultura: tra sostenibilità e grandi eventi
Dal punto di vista turistico e culturale, il segmento “invernale” dolomitico si prepara con l’apertura della stagione sciistica, il lancio di nuovi impianti e offerte di servizi (esempio l’investimento oltre 200 milioni di euro per 13 nuovi impianti Dolomiti Superski e il debutto della cabinovia 3S Col Rodella in Val di Fassa per Natale 2025). Da segnalare la crescente attenzione verso la sostenibilità, la promozione di eventi e i festival, tra cui spiccano:
- Mercato di Stegona a Brunico: Tre giorni (26-28 ottobre) di festa popolare, bancarelle di prodotti tipici, artigianato, gastronomia, riti legati all’autunno, nel pieno della tradizione pusterese.
- Dolomiti Mountain School: evento divulgativo e formativo attorno al futuro dei rifugi alpini e del turismo di montagna responsabile.
- Festival “I Suoni delle Dolomiti” e altri eventi culturali nel Trentino: offerta musicale integrata nel paesaggio dal 27 agosto al 4 ottobre, che conferma il ruolo della cultura come volano di “turismo lento” e inclusivo.
- Go! 2025 Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della cultura, con numerose iniziative anche nel FVG e nelle province confinanti.
- Festival dello Sport e Autumnus a Trento, sinergia di sport, cultura e valorizzazione delle produzioni locali, con presenza di campioni come Tomba, Brignone, Goggia.
I flussi turistici restano però oggetto di analisi critica a seguito dell’allarme “overtourism” lanciato dalla Fondazione Dolomiti Unesco a inizio anno: la pressione dei flussi sulle aree più iconiche (come le Tre Cime di Lavaredo) obbliga a riflessioni stringenti, sia sul senso della comunicazione turistica, sia sulle regole di accesso e sui modelli di gestione sostenibile del patrimonio.
Sanità, salute pubblica e innovazioni
La tenuta della sanità di montagna è al centro del dibattito: il modello dell’Ulss 1 Dolomiti è stato presentato a livello nazionale come buona pratica per le aree spopolate, grazie a strategie innovative quali telemedicina, potenziamento dei mezzi di soccorso e collaborazione interprovinciale in particolare per patologie tempo-dipendenti come ictus e traumi. Tuttavia, l’organizzazione sanitaria punta sempre più su una gestione “di rete”, in grado di sopperire alle carenze croniche di personale e attrezzature che colpiscono le comunità disseminate nelle valli più isolate. Sono segnalati anche casi di eccellenza professionale ma persistono criticità alla luce della costante diminuzione della popolazione e dell’invecchiamento demografico.
Cronaca e sicurezza
Numerosi anche gli episodi di cronaca nera e di sicurezza pubblica nella settimana: spiccano i casi di furto, risse violente, incidenti stradali, maltrattamenti e animali selvatici coinvolti in incidenti sui valichi montani. La sicurezza sul lavoro emerge come priorità, con controlli a tappeto sui cantieri edilizi e alberghieri e sanzioni elevate dove le irregolarità sono numerose, soprattutto in Belluno.
Non mancano i drammi familiari e le inchieste per tentato omicidio, gli interventi dei vigili del fuoco per emergenze di gas, incendi, allagamenti, e la costante vigilanza attivata dalle forze dell’ordine in presenza di furti seriali di e-bike e altri beni preziosi in zone turistiche e cittadine
Riferimenti
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- 1www.ildolomiti.itCronaca – ildolomiti.it
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