Personaggi. Amelia Edwards
Regina Margherita di Savoia: L’Alpinista Reale che Rese la Montagna Italiana un Simbolo di Bellezza e Prestigio
Nell’immaginario collettivo italiano, il nome di Regina Margherita di Savoia (1851-1926) evoca eleganza, prestigio e un’intensa devozione alla patria. Ma al di là del suo ruolo istituzionale di prima Regina consorte d’Italia unita, Margherita fu una figura che incarnò un’inedita modernità, distinguendosi per un’autentica passione per la cultura, le arti e, soprattutto, per la montagna. Fu la prima sovrana a esplorare attivamente le vette alpine, trasformando le escursioni in alta quota da attività di nicchia per pochi audaci esploratori a un’occupazione prestigiosa e alla moda per l’aristocrazia e l’alta borghesia.
Il suo legame con le Dolomiti, seppur non esclusivo, fu parte integrante di questa più ampia passione per l’arco alpino italiano. Sebbene le sue basi principali fossero altrove, la sua curiosità la portò a esplorare anche alcuni angoli delle nostre montagne, contribuendo a farne una meta desiderabile. Attraverso le sue spedizioni, i suoi soggiorni estivi e il suo patrocinio, Margherita non solo svelò la bellezza delle Alpi al mondo, ma ne fece un simbolo dell’identità nazionale italiana, contribuendo in modo significativo allo sviluppo del turismo e dell’alpinismo anche nelle nostre “montagne pallide”. Questo approfondimento esplorerà il lato “alpinista” della Regina, il suo impatto culturale e sociale, e come la sua figura abbia plasmato la percezione della montagna italiana, Dolomiti comprese.
La Regina Alpinista: Tra Corti Europee e Vette Alpine
Figlia di Ferdinando di Savoia, Duca di Genova, Margherita crebbe in un ambiente colto e cosmopolita. Dopo il matrimonio con Umberto I nel 1868, divenne la prima Regina d’Italia, un ruolo che svolse con intelligenza e carisma. Ma fu la sua passione per la montagna a distinguerla da molte altre figure reali. Fin da giovane, Margherita era attratta dalle vette, e una volta divenuta Regina, iniziò a frequentare assiduamente le Alpi.
I suoi soggiorni estivi prediletti erano a Gressoney-Saint-Jean, ai piedi del Monte Rosa, dove fece costruire il Castello Savoia. Da lì, intraprendeva numerose escursioni e vere e proprie ascensioni. Non era una semplice spettatrice: partecipava attivamente, con un equipaggiamento all’avanguardia per l’epoca (anche se oggi ci farebbe sorridere), accompagnata da guide esperte e da un folto seguito di dame e cortigiani, che dovevano adattarsi al suo passo. La sua audacia e la sua resistenza erano ammirate, e le sue spedizioni divennero famose, documentate da cronache e fotografie che la ritraevano tra le nevi e le rocce. Questo suo spirito pionieristico, pur non portandola a prime ascensioni in senso stretto, fu un esempio potente.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: L’Alpinismo Femminile e Reale nel XIX Secolo
Un’Impresa Audace: Dalle Salette al Ghiacciaio
Nel XIX secolo, l’alpinismo era un’attività prevalentemente maschile, e per una donna, specialmente di stirpe reale, intraprendere escursioni in alta montagna era un gesto di notevole audacia e rottura con le convenzioni sociali. La Regina Margherita, con la sua inconfondibile eleganza, dimostrò che la passione per la montagna non conosceva distinzioni di genere o di status.
Il suo equipaggiamento, sebbene “regale”, era funzionale: abiti pesanti, stivali robusti, cappelli che proteggevano dal sole e dal vento. Le sue “scalate” includevano passaggi su ghiacciai, creste esposte e sentieri impervi, sempre sotto la guida esperta di personaggi come le guide di Gressoney. Sebbene non si trattasse di imprese tecniche estreme come quelle degli alpinisti di punta dell’epoca (si pensi a Paul Grohmann nelle Dolomiti), le sue salite erano comunque significative e dimostravano una grande forza fisica e mentale. La sua presenza sui sentieri contribuiva a legittimare l’alpinismo come attività non solo sportiva ma anche culturale e salutare, aprendo la strada a molte altre donne che vollero seguire il suo esempio.
La sua figura, dunque, non è solo quella di una Regina, ma di una pioniera che con il suo esempio ruppe barriere e ispirò un’intera nazione a guardare alla montagna con occhi diversi.
La Promozione della Montagna Italiana: Un Impatto anche sulle Dolomiti
L’impatto della Regina Margherita sulla promozione della montagna italiana fu profondo e di lunga durata. La sua presenza nelle località alpine le rese improvvisamente alla moda, attirando l’aristocrazia, i ricchi borghesi e gli intellettuali. Questo portò a un’ondata di investimenti in infrastrutture turistiche: nuovi alberghi, sentieri migliorati, e lo sviluppo di stazioni climatiche. Sebbene Gressoney fosse il suo “quartier generale”, la sua influenza si estese a tutto l’arco alpino, comprese le Dolomiti.
Le cronache dell’epoca e la memoria locale ricordano occasionali visite della Regina anche in diverse località dolomitiche e pre-dolomitiche venete, come ad esempio **Perarolo di Cadore**, un importante snodo per il commercio del legname e punto di accesso alle valli cadorine. Il suo passaggio, anche se breve, era un evento di grande risonanza, che accendeva i riflettori su queste aree. L’attenzione che la sua figura portò sull’alpinismo in generale, beneficiò indirettamente anche le nostre montagne, alimentando l’interesse e il desiderio di esplorazione. Non a caso, ancora oggi, esiste un piccolo “turismo della memoria” alla ricerca dei luoghi che la Regina visitò, un segno tangibile del suo impatto duraturo.
Il suo patrocinio dei Club Alpini (fu socia onoraria del Club Alpino Italiano) e il suo entusiasmo per la natura selvaggia contribuirono a creare un clima favorevole alla scoperta e alla valorizzazione di tutte le Alpi italiane. Le Dolomiti, con la loro bellezza unica e il loro fascino esotico (già in parte svelato da Amelia Edwards), divennero parte di questo circuito di attrazione. La Regina Margherita, quindi, non solo amava la montagna, ma la rese un simbolo di prestigio e un motore di sviluppo per l’Italia unita, contribuendo a farla entrare nell’immaginario collettivo come parte integrante del patrimonio nazionale.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: L’Influenza della Monarchia sul Turismo e l’Identità Nazionale
La Montagna come Simbolo: Dalle Vette all’Unità d’Italia
La presenza della monarchia, e in particolare di una figura carismatica come la Regina Margherita, ebbe un impatto enorme sulla percezione delle Alpi nel neo-nato Regno d’Italia. In un periodo in cui l’identità nazionale era ancora in costruzione, la montagna, con la sua grandezza e la sua intrinseca “italianità” (in contrapposizione alle Alpi francesi, svizzere o austriache), divenne un potente simbolo.
Margherita, con il suo amore per la natura e la sua dedizione al patrimonio italiano, contribuì a “nazionalizzare” le Alpi. Non erano più solo luoghi di pascolo o di confine, ma un tesoro naturale da esplorare, ammirare e proteggere. Questo atteggiamento influenzò la politica governativa verso lo sviluppo delle regioni montane e stimolò l’interesse popolare. Il turismo, inizialmente elitario, iniziò a diffondersi, e con esso, una maggiore consapevolezza della ricchezza geografica e culturale italiana. Le Dolomiti, pur essendo all’epoca ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico per la maggior parte della loro estensione, entrarono in questo flusso culturale e turistico italiano, diventando un punto di riferimento per le discussioni sull’alpinismo e sulle bellezze naturali, in attesa della loro annessione all’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale.
La Regina Margherita, quindi, fu una catalizzatrice: il suo entusiasmo trasformò la montagna in un elemento centrale della cultura e dell’orgoglio nazionale, un’eredità che ancora oggi percepiamo.
L’Eredità di una Regina: Eleganza, Cultura e Amore per l’Italia
La Regina Margherita di Savoia morì nel 1926, ma la sua figura continua a essere un pilastro della storia italiana. La sua eleganza, il suo sostegno alle arti e alla cultura, e la sua dedizione alla causa nazionale la resero una delle sovrane più amate e influenti. Ma per la storia delle Dolomiti e della montagna italiana, il suo contributo fu ancora più specifico e duraturo. Fu lei a elevare l’alpinismo a un’attività degna di una Regina, a renderla affascinante e accessibile a un pubblico più ampio.
Il suo esempio ispirò generazioni di italiani a scoprire le proprie montagne, a valorizzarne la bellezza e a comprenderne l’importanza per l’identità del paese. Le Dolomiti, pur conservando il loro fascino selvaggio e la loro storia unica, beneficiarono immensamente di questa “onda” di interesse e prestigio generata dalla Regina. Margherita non solo amò le montagne, ma insegnò all’Italia ad amarle, trasformandole da semplici barriere naturali a simboli di grandezza, bellezza e orgoglio nazionale. Il suo spirito alpinistico, elegante e audace, rimane un’ispirazione per tutti coloro che guardano alle Dolomiti non solo come cime da scalare, ma come un patrimonio da vivere e preservare.
SCHEDA DI APPROFONDIMENTO: La Regina Margherita e la Cultura
Mecenate e Intellettuale: Un Regno di Bellezza e Conoscenza
Oltre all’alpinismo, la Regina Margherita fu una figura centrale della vita culturale italiana. Era una mecenate delle arti, una bibliofila appassionata (la sua biblioteca contava oltre 30.000 volumi) e una sostenitrice di scrittori, artisti e scienziati. Il suo salotto romano era un crocevia di intellettuali e personaggi di spicco, e la sua influenza nel promuovere la cultura italiana fu enorme. Promosse l’istruzione, l’arte e la musica, cercando di elevare il livello culturale del giovane regno.
Anche in questo, il suo amore per la montagna si integrava con la sua visione culturale: le leggende, le tradizioni, le architetture e la flora alpina divennero soggetti di studio e ispirazione. La sua figura contribuì a diffondere un’immagine di monarchia colta e illuminata, capace di apprezzare tanto le vette impervie quanto i capolavori artistici. Questa fusione di interesse per la natura selvaggia e per la cultura raffinata rende la Regina Margherita una figura unica e complessa, la cui eredità si estende ben oltre i confini del suo tempo, influenzando ancora oggi il nostro modo di percepire la bellezza e il valore intrinseco del patrimonio italiano, Dolomiti comprese.
La Regina Margherita di Savoia: non solo una sovrana, ma una pioniera che con il suo amore per le vette ha elevato la montagna italiana, incluse le maestose Dolomiti, a simbolo eterno di bellezza, eleganza e orgoglio nazionale.




