Dopo vent’anni dalle Olimpiadi invernali di Torino, il Paese si prepara a un nuovo evento globale tra ambizioni, investimenti e vecchie ferite ancora aperte. Riuscirà Milano-Cortina a evitare gli errori del passato?
Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 stanno assumendo, giorno dopo giorno, i contorni di un evento epocale, capace di ridefinire il volto delle città e delle montagne che le ospiteranno. A meno di cento giorni dall’accensione della fiamma olimpica, le cronache raccontano di un fermento che non riguarda soltanto lo sport, ma l’intero tessuto sociale ed economico del Paese.
A Milano e Cortina si registra un vero e proprio boom degli affitti brevi: i prezzi hanno raggiunto cifre impressionanti, con ville di lusso offerte a oltre settecentomila euro per due settimane. Quartieri come Assago, Santa Giulia e San Siro hanno visto crescere i canoni fino al 153% rispetto alla media, mentre nelle località alpine come Bormio e Livigno gli aumenti hanno superato il 400%. È il segnale di una domanda internazionale che si riversa sul territorio, ma anche di una speculazione che rischia di rendere l’evento inaccessibile ai residenti.
Parallelamente, l’organizzazione ha presentato le nuove uniformi dei diciottomila volontari e dello staff, realizzate in collaborazione con Salomon. Si tratta di un kit tecnico di diciassette elementi, pensato per affrontare sia le condizioni urbane sia quelle montane, con oltre quattrocentomila pezzi prodotti. È un dettaglio che racconta la cura e la dimensione logistica di un evento che si prepara ad accogliere due milioni di visitatori, con ottocentocinquantamila biglietti già previsti e un’audience globale stimata in tre miliardi di persone.
L’impatto economico complessivo è calcolato in 5,3 miliardi di euro, distribuiti tra Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Una cifra che testimonia la portata dell’evento e che si accompagna alla scelta di utilizzare, per oltre il novanta per cento delle gare, impianti già esistenti o temporanei, riducendo così costi e impatto ambientale. Tuttavia, la Corte dei Conti ha segnalato ritardi nelle opere infrastrutturali e la necessità di maggiore chiarezza sui cronoprogrammi: alcuni interventi risultano ancora parzialmente finanziati, con il rischio che vengano completati solo dopo i Giochi.
Sul piano simbolico, la torcia olimpica e i suoi tedofori stanno già catalizzando l’attenzione. Giovanni Malagò ha proposto Carlo Ancelotti come uno dei protagonisti della cerimonia, mentre tra i nomi già annunciati figurano sportivi e personalità come Cristiana Girelli, Andrea Soncin e Mahmood. È un segno della volontà di intrecciare sport, cultura e società civile in un racconto che va oltre la competizione.
Il paragone con Torino 2006 è inevitabile. Allora, l’Italia seppe organizzare un’edizione che lasciò un segno profondo, soprattutto per la capacità di trasformare la città e di proiettarla in una dimensione internazionale. Milano-Cortina si presenta con una sfida diversa: non una sola città, ma un territorio diffuso, che unisce metropoli e montagne, con tutte le complessità logistiche e infrastrutturali che ne derivano. Se Torino fu il simbolo di una rinascita urbana, Milano-Cortina vuole essere il manifesto di un’Italia policentrica, capace di coniugare modernità e tradizione, innovazione e paesaggio.
Le notizie di queste settimane, fresche e attuali, restituiscono dunque l’immagine di un evento che non è soltanto sportivo, ma sociale, economico e culturale. Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 si annunciano come un crocevia di opportunità e sfide, un banco di prova per il Paese e un palcoscenico mondiale che, come già accadde a Torino, potrà ridefinire l’identità dell’Italia agli occhi del mondo.
Quando si guarda però all’eredità delle Olimpiadi invernali di Torino 2006, il quadro è chiaroscuro, e non si può evitare di tracciare un parallelo. Da un lato, la città guadagnò un’immagine internazionale nuova, diventando un polo attrattivo per eventi e turismo. Il Palavela e il PalaIsozaki (oggi InAlpi Arena) sono esempi di impianti che hanno trovato una seconda vita, ospitando concerti, fiere e manifestazioni sportive di livello mondiale. Ma dall’altro lato, il peso economico e infrastrutturale è stato enorme.
Il costo ufficiale dei Giochi era stato stimato in circa 1,2 miliardi di euro, ma la spesa reale superò i 4 miliardi. Ancora oggi, a quasi vent’anni di distanza, la Regione Piemonte e gli enti locali stanno pagando rate di mutui per 714 milioni di euro, accesi nei primi anni Duemila per finanziare opere olimpiche. La Corte dei Conti ha sottolineato come la gestione della Fondazione XX Marzo sia stata “eccessivamente complessa”, con 75 milioni di euro spesi solo per manutenzioni e molti impianti giudicati di “scarso interesse”.
Sul piano urbanistico, alcune strutture sono rimaste sospese tra abbandono e riuso. L’ex MOI, il villaggio olimpico, per anni è stato occupato abusivamente da migranti e profughi, diventando un simbolo di degrado e tensione sociale. Solo di recente è stato riconvertito in studentati e social housing, ma le grandi arcate con lo slogan “Passion lives here” restano ancora mute, in attesa di una vera riqualificazione. Altri impianti, come quelli di Cesana e Pragelato, sono inutilizzati da anni e difficili da smantellareAffaritaliani.it. Persino il parcheggio sotterraneo del Palazzo del Nuoto, costruito per i Giochi, è rimasto chiuso per vent’anni ed è stato aperto solo nel 2025.
Il bilancio, dunque, è duplice: Torino ha guadagnato prestigio e infrastrutture di qualità, ma ha anche accumulato debiti e lasciato cicatrici urbane.
E Milano-Cortina? L’organizzazione ha promesso un approccio diverso: oltre il 90% delle gare si svolgerà in impianti già esistenti o temporanei, riducendo il rischio di cattedrali nel deserto. Tuttavia, la Corte dei Conti ha già segnalato ritardi e opere parzialmente finanziate, con il rischio che alcune infrastrutture vengano completate solo dopo i Giochi. Inoltre, l’impennata degli affitti e la speculazione immobiliare ricordano da vicino le tensioni sociali che Torino visse nel post-Olimpiadi.
Torino 2006 insegna che i grandi eventi possono trasformare una città, ma lasciano anche un’eredità pesante se non gestiti con lungimiranza. Milano-Cortina sembra aver imparato la lezione, puntando su sostenibilità e riuso, ma i segnali di criticità – dai ritardi alle pressioni economiche – mostrano che il rischio di ripetere gli stessi errori non è del tutto scongiurato.
Affitti alle stelle
- A Milano e Cortina si registra una bolla speculativa sugli affitti brevi, con prezzi che in alcuni casi superano i 700 mila euro per due settimane in ville di lusso.
- In quartieri olimpici come Assago, Santa Giulia e San Siro, i canoni sono aumentati fino al +153% rispetto alla media.
- Anche località come Bormio e Livigno vedono rincari record, con un incremento del +409%.
Uniformi ufficiali
- Sono state presentate le uniformi dei 18.000 volontari e dello staff, realizzate in collaborazione con Salomon.
- Ogni kit comprende 17 elementi tecnici, adatti a città e montagna, con oltre 400.000 pezzi prodotti.
- Svelata anche l’uniforme dei tedofori, che accompagneranno la Fiamma Olimpica nel viaggio attraverso l’Italia.
Impatto economico
- L’evento porterà un impatto stimato di 5,3 miliardi di euro su Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige.
- Previsti 2 milioni di visitatori, circa 850 mila biglietti venduti e un’audience globale di 3 miliardi di persone.
- Oltre il 90% delle gare si svolgerà in impianti già esistenti o temporanei, riducendo i costi e l’impatto ambientale.
Torcia e tedofori
- Giovanni Malagò ha proposto Carlo Ancelotti come tedoforo per la cerimonia.
- Tra i tedofori già annunciati ci sono sportivi e personalità come Cristiana Girelli, Andrea Soncin e Mahmood.
Criticità
- La Corte dei Conti ha segnalato ritardi nelle opere infrastrutturali, chiedendo maggiore chiarezza sui cronoprogrammi.
- Alcuni interventi risultano ancora parzialmente finanziati, con rischio di completamento post-Giochi.
With Milano-Cortina 2026, Italy Returns to the Track; The First Slalom Navigates the Lights and Shadows of Turin 2006
After twenty years since the Turin Winter Olympics, the country is preparing for a new global event amidst ambitions, investments, and old, still-open wounds. Will Milano-Cortina manage to avoid the mistakes of the past?
Day by day, the Milano-Cortina 2026 Olympics are increasingly taking on the contours of an epochal event, capable of redefining the face of the cities and mountains that will host them. With fewer than a hundred days until the Olympic flame is lit, reports describe a flurry of activity that concerns not only sport but the entire social and economic fabric of the country.
In Milan and Cortina, there is a genuine boom in short-term rentals: prices have reached staggering figures, with luxury villas offered at over seven hundred thousand euros for two weeks. Neighborhoods like Assago, Santa Giulia, and San Siro have seen rents rise by up to 153% compared to the average, while in alpine resorts like Bormio and Livigno, the increases have surpassed 400%. This signals international demand pouring into the region, but also a speculation that risks making the event inaccessible to residents.
In parallel, the organization presented the new uniforms for the eighteen thousand volunteers and staff, created in collaboration with Salomon. This technical kit consists of seventeen items, designed to withstand both urban and mountain conditions, with over four hundred thousand pieces produced. This detail illustrates the care and logistical scale of an event preparing to welcome two million visitors, with eight hundred and fifty thousand tickets already planned and a global audience estimated at three billion people.
The overall economic impact is calculated at 5.3 billion euros, distributed across Lombardy, Veneto, and Trentino-Alto Adige. This figure testifies to the event’s scope and is accompanied by the choice to use, for over ninety percent of the competitions, existing or temporary facilities, thus reducing costs and environmental impact. However, the Court of Auditors has flagged delays in infrastructural works and the need for greater clarity on timelines: some projects remain partially unfunded, raising the risk that they will only be completed after the Games.
On a symbolic level, the Olympic torch and its bearers are already capturing attention. Giovanni Malagò proposed Carlo Ancelotti as one of the ceremony’s protagonists, while names already announced include athletes and personalities such as Cristiana Girelli, Andrea Soncin, and Mahmood. It is a sign of the desire to weave together sport, culture, and civil society into a narrative that goes beyond the competition.
The comparison with Turin 2006 is inevitable. Back then, Italy was able to organize an edition that left a profound mark, particularly for its ability to transform the city and project it onto an international stage. Milano-Cortina presents a different challenge: not a single city, but a widespread territory, uniting a metropolis and mountains, with all the resulting logistical and infrastructural complexities. If Turin was the symbol of urban rebirth, Milano-Cortina aims to be the manifesto of a polycentric Italy, capable of combining modernity and tradition, innovation and landscape.
The news of these weeks, fresh and current, thus paints a picture of an event that is not merely sporting but social, economic, and cultural. The Milano-Cortina 2026 Olympics promise to be a crossroads of opportunities and challenges, a test case for the country, and a world stage that, as happened in Turin, could redefine Italy’s identity in the eyes of the world.
However, when one looks at the legacy of the Turin 2006 Winter Olympics, the picture is one of light and shadow, and a parallel cannot be avoided. On one hand, the city gained a new international image, becoming an attraction for events and tourism. The Palavela and the PalaIsozaki (now InAlpi Arena) are examples of venues that found a second life, hosting concerts, trade fairs, and world-class sporting events. But on the other hand, the economic and infrastructural burden was enormous.
The official cost of the Games was estimated at about 1.2 billion euros, but the real expenditure exceeded 4 billion. Even today, almost twenty years later, the Piedmont Region and local authorities are still paying loan installments totaling 714 million euros, taken out in the early 2000s to finance Olympic works. The Court of Auditors highlighted that the management of the Fondazione XX Marzo was “excessively complex,” with 75 million euros spent solely on maintenance, and many facilities judged to be of “little interest.”
On the urban planning front, some structures remain suspended between abandonment and reuse. The former MOI, the Olympic Village, was illegally occupied by migrants and refugees for years, becoming a symbol of decay and social tension. Only recently has it been converted into student housing and social housing, but the large arches with the slogan “Passion lives here” remain silent, awaiting genuine redevelopment. Other facilities, such as those in Cesana and Pragelato, have been unused for years and are difficult to dismantle. Even the underground car park of the Palazzo del Nuoto, built for the Games, remained closed for twenty years and was only opened in 2025.
The balance, therefore, is twofold: Turin gained prestige and quality infrastructure, but also accumulated debt and left urban scars.
What about Milano-Cortina? The organization has promised a different approach: over 90% of the competitions will take place in existing or temporary facilities, reducing the risk of white elephants. However, the Court of Auditors has already flagged delays and partially funded projects, with the risk that some infrastructure will only be completed after the Games. Furthermore, the surge in rents and real estate speculation closely resemble the social tensions that Turin experienced in the post-Olympics era.
Turin 2006 teaches that major events can transform a city, but they also leave a heavy legacy if not managed with foresight. Milano-Cortina seems to have learned the lesson, focusing on sustainability and reuse, but signs of criticality—from delays to economic pressures—show that the risk of repeating the same mistakes is not entirely averted.
Skyrocketing Rents
- A speculative bubble in short-term rentals is registered in Milan and Cortina, with prices in some cases exceeding 700 thousand euros for two weeks in luxury villas.
- In Olympic neighborhoods like Assago, Santa Giulia, and San Siro, rents have increased by up to +153% compared to the average.
- Areas like Bormio and Livigno are also seeing record increases, with a rise of +409%.
Official Uniforms
- The uniforms for the 18,000 volunteers and staff have been presented, created in collaboration with Salomon.
- Each kit includes 17 technical elements, suitable for city and mountain, with over 400,000 pieces produced.
- The uniform for the torchbearers, who will accompany the Olympic Flame across Italy, has also been unveiled.
Economic Impact
- The event is projected to generate an estimated impact of 5.3 billion euros across Lombardy, Veneto, and Trentino-Alto Adige.
- 2 million visitors are expected, approximately 850 thousand tickets sold, and a global audience of 3 billion people.
- Over 90% of the competitions will take place in existing or temporary facilities, reducing costs and environmental impact.
Torch and Torchbearers
- Giovanni Malagò proposed Carlo Ancelotti as a torchbearer for the ceremony.
- Among the torchbearers already announced are athletes and personalities such as Cristiana Girelli, Andrea Soncin, and Mahmood.
Critical Issues
Some projects remain partially funded, risking completion post-Games.
The Court of Auditors reported delays in infrastructural works, calling for greater clarity on timelines.
Fonti: https://www.rainews.it/tgr/piemonte/articoli/2025/05/la-corte-dei-conti-bacchetta-la-fondazione-di-torino-2006-a4bf7dc7-1f04-4697-a1db-80404502bc8f.html;
RaiNewsLa Corte dei conti bacchetta la fondazione di Torino 2006 – RaiNews. https://www.rainews.it/tgr/piemonte/articoli/2025/05/la-corte-dei-conti-bacchetta-la-fondazione-di-torino-2006-a4bf7dc7-1f04-4697-a1db-80404502bc8f.html




