Piazza Tiziano è la piazza storica di Pieve di Cadore, situata ai piedi di Monte Ricco. È circondata da edifici di varie epoche, dal XV al XX secolo, tra cui il Palazzo della Magnifica Comunità, il Palazzo Jacobi, la Casa di Tiziano l’Oratore e il Palazzo Genova.
Al centro della piazza si trova il monumento bronzeo di Tiziano Vecellio, inaugurato nel 1883 e realizzato da Antonio Dal Zotto, in onore del celebre pittore rinascimentale nato proprio a Pieve di Cadore
Inoltre, il Museo Archeologico Cadorino, ospitato nel Palazzo della Magnifica Comunità, conserva reperti paleoveneti e romani, tra cui il pavimento di una domus romana del II secolo d.C.
La Piazza Tiziano di Pieve di Cadore ha radici antiche, essendo situata in un punto strategico per il controllo delle valli del Piave e del Boite. Già in epoca romana, la zona era abitata e vi sono stati ritrovamenti archeologici significativi, tra cui un edificio romano del II secolo d.C.
Nel 1200, la piazza e l’intero abitato di Pieve di Cadore erano cruciali per la Magnifica Comunità di Cadore, un’organizzazione autonoma che gestiva il territorio e le sue risorse. La posizione geografica favoriva il commercio e il transito di merci, rendendo la piazza un centro nevralgico per scambi economici e decisioni politiche. Inoltre, il Palazzo della Magnifica Comunità, situato nella piazza, era il luogo in cui si amministrava la giustizia e si prendevano decisioni fondamentali per la regione.
Nel Medioevo, Pieve di Cadore era un punto strategico per il commercio e attirava mercanti, pellegrini e soldati.
Artigiani e lavoratori: La lavorazione del legno e del ferro era diffusa, e molti artigiani si stabilivano qui per sfruttare le risorse naturali.
Mercanti: La zona era attraversata da vie commerciali che collegavano il Cadore con il resto del Veneto e il Tirolo. Si commerciavano legname, ferro e prodotti agricoli. Il commercio del vino prodotto nei colli di Conegliano rappresentava un’importante export verso le terre germaniche e, al contrario, l’importazione delle birre bavaresi.
Pellegrini e religiosi: La presenza di chiese e monasteri rendeva Pieve una tappa per chi viaggiava verso luoghi di culto. I fedeli spesso si recavano in luoghi sacri per chiedere protezione e grazie. Le sorgenti termali di Làgole, frequentate fin dall’epoca romana, erano considerate sacre e meta di pellegrinaggi. Il pievano, oltre a guidare la comunità spiritualmente, aveva anche funzioni civili e amministrative, come la registrazione delle nascite e la custodia di testamenti. La Pieve di Santa Maria Nascente, essendo una chiesa matrice, ospitava i battesimi e le cerimonie più importanti.
Soldati e nobili: Il Castello di Pieve di Cadore, situato sul Monte Ricco, era un avamposto difensivo. Durante il dominio veneziano, la città ospitava guarnigioni militari per proteggere il territorio.
La vita quotidiana a Pieve di Cadore nel Medioevo era scandita dal lavoro, dalla religione e dalle relazioni comunitarie. Essendo un centro strategico, la popolazione era composta da artigiani, mercanti, contadini e soldati. Ecco alcuni aspetti della vita di allora:
- Lavoro e commercio: Gli abitanti si dedicavano alla lavorazione del legno e del ferro, oltre al commercio di prodotti locali come il bestiame e i cereali. Le botteghe artigiane erano fondamentali per la comunità.
- Abitazioni: Le case erano semplici, spesso costruite in legno e pietra, con un focolare centrale per riscaldarsi. Le famiglie vivevano in spazi ristretti, condividendo ambienti con gli animali da cortile.
- Alimentazione: La dieta era basata su pane, legumi, verdure e carne conservata. Il formaggio e il latte erano prodotti comuni, mentre il vino era consumato soprattutto nelle occasioni speciali.
- Religione e tradizioni: La Chiesa aveva un ruolo centrale nella vita quotidiana. Le festività religiose scandivano il calendario e le celebrazioni avvenivano nella piazza o nelle chiese locali.
- Igiene e abitudini: L’igiene era rudimentale, con bagni pubblici poco diffusi. Le persone si lavavano raramente, preferendo cambiare spesso la biancheria piuttosto che fare il bagno.
- Educazione e apprendistato: I giovani imparavano un mestiere attraverso l’apprendistato nelle botteghe, un percorso che durava diversi anni.




