“Benvenuti nella rubrica della signora Domenica: consigli semplici, caldi e sinceri per vivere il fine settimana con gusto e grazia.”

Ogni domenica, quando il sole filtra tiepido tra le tende e il profumo del caffè si mescola al silenzio delle valli, Domenica — la nostra padrona di casa birichina, graziosa e piena di vita — apre le porte del suo salotto montano per accogliere lettori, curiosi e buongustai in cerca di ispirazione.

Con il suo stile spontaneo e il sorriso che sa di casa, “La Domenica di Domenica” è più di una rubrica: è un piccolo rituale settimanale, un appuntamento che intreccia saggezza popolare, creatività quotidiana e quel pizzico di disordine che serve per ritrovare l’ordine giusto.

Cosa troverai ogni settimana:

  • Il proverbio del giorno, scelto con cura per riflettere e sorridere.
  • Una ricetta svuota-frigo, semplice e affettuosa, come quelle che si tramandano tra vicine.
  • Un’attività del pomeriggio, che sia una camminata tra larici o un rituale creativo tra cuscini e penombre.
  • Il consiglio serale, tra cinema, fiction o calcio, per chiudere la giornata con gusto.
  • Un pensiero per dormire bene, perché anche il sonno ha bisogno di bellezza.

Con Domenica, ogni angolo della casa diventa scenografia, ogni gesto quotidiano diventa racconto. E tra una pila di libri, una tazza di cioccolata e un caminetto acceso, si ritrova il senso lento e profondo della domenica dolomitica.

Benvenuti nel salotto di Domenica. Qui si vive, si ride, si respira. E si torna sempre volentieri.

Un’ora in più per scegliere con calma Tra il ritorno all’ora solare e la settimana che precede Ognissanti, la Domenica si apre con lentezza e si prepara al silenzio. Non è ancora tempo di memoria, ma di raccoglimento.

Oggi è il giorno delle memorie silenziose. Cammina piano, ascolta il bosco, e lascia che il tempo ti racconti.

Teresa, come ogni anno, stendeva una tovaglia bianca sul tavolo della cucina, accendeva una candela, e disponeva piatti semplici: una zuppa di orzo, qualche fico secco, un bicchiere di vin santo. “Per loro,” diceva, “che tornano a trovarci stanotte.”

“Ognissanti è il giorno in cui il confine tra i vivi e i morti si fa sottile, e il ricordo diventa presenza.” Ognissanti non è solo una festa religiosa. È un ponte tra mondi. Un giorno in cui il tempo si curva, e i vivi si ricordano di essere parte di qualcosa più grande: una storia, una famiglia, una terra..

(Detto delle valli di Fassa, tramandato dai contadini del Cadore)

Oggi è il giorno dei Morti. Ma non è un giorno triste. È un giorno che ci ricorda da dove veniamo. Camminando tra le foglie, sentiamo le voci di chi ci ha preceduto. Non chiedono lacrime, ma memoria. Non vogliono rumore, ma rispetto.

Se puoi, passa dal cimitero. Non per dovere, ma per gratitudine. Oppure accendi una candela in casa, apparecchia un pensiero, e lascia che la montagna ti parli piano.”

Prepara una candela profumata con scorza d’arancia e rosmarino. Accendila al tramonto.


Domenica 2 novembre sulle Dolomiti sarà una giornata uggiosa, con piogge diffuse dal pomeriggio e temperature in calo. Ma anche sotto la pioggia, il pomeriggio può essere vissuto con grazia.

🌰 Fiera dei Santi a Santo Stefano di Cadore: mercato tradizionale, vin brulè, zuppe e artigianato

🌿 Orme Foliage a Fai della Paganella: escursione nel Parco del Respiro con castagnata e vino caldo

🏛️ Visita gratuita al Palazzo Scopoli a Primiero-Tonadico: quiz interattivo e storia locale


Pranzo: Zuppa di Castagne e Porri

Ingredienti (per 4 persone):

Sale, pepe nero, timo fresco

250 g di castagne cotte e sbucciate

2 porri grandi

1 patata dolomitica (o gialla)

1 litro di brodo vegetale

Olio extravergine d’oliva

Procedimento

Affetta i porri a rondelle sottili e rosolali in una casseruola con olio evo. Aggiungi la patata a cubetti e le castagne spezzettate. Versa il brodo caldo e lascia cuocere per 25 minuti a fuoco medio. Frulla metà della zuppa per ottenere una consistenza cremosa, poi unisci tutto. Regola di sale e pepe, aggiungi timo fresco e un filo d’olio crudo. Accompagnamento: Radicchio al forno: tagliato a spicchi, condito con olio e sale, cotto 15 minuti a 180°C. Pane nero tostato con crema di lenticchie o hummus avanzato. Mela cotta con cannella e scorza di limone.

“Servila con pane di segale tostato e un cucchiaio di ricotta fresca sopra ogni porzione. È la zuppa che sa di bosco, di camino, di novembre..”


Pomeriggio

Cielo coperto, pioggia in arrivo, ma il tempo si può ancora abitare. Porta con te un thermos di tisana e un quaderno. Anche una panchina sotto la pioggia può diventare rifugio.

Uscire

  • Passeggiata breve nei boschi di fondovalle: con mantella e scarponi; il foliage è ancora vivo, e l’aria sa di terra.
  • Museo Ladino di Fassa: aperto fino alle 17; storia, leggende e oggetti di vita alpina.
  • Palazzo Scopoli a Tonadico: ingresso gratuito; quiz interattivo per famiglie.
  • Centro Visitatori del Parco Paneveggio: cervi, abeti rossi e sale immersive.

Per chi resta a casa

  • Attività motoria dolce: 20 minuti di stretching o yoga con vista sulla finestra.
  • Gioco da tavolo in famiglia: tombola, carte, o “Indovina chi è l’antenato?”
  • Film consigliato: Le Otto Montagne – per chi vuole camminare senza uscire.
  • Lettura lenta: La montagna incantata di Thomas Mann, capitolo “Neve”.

Non monti, anime di monti sono queste pallide guglie, irrigidite in volontà d’ascesa. E noi strisciamo sull’ignota fermezza: a palmo a palmo, con l’arcuata tensione delle dita, con la piatta aderenza delle membra, guadagniamo la roccia….”

Antonia Pozzi (1912–1938) poetessa milanese che scrisse la sua celebre lirica Dolomiti a Madonna di Campiglio, nel cuore delle Dolomiti di Brenta, durante la sua prima scalata a soli 17 anni. Trovò nella montagna un luogo interiore, una patria dell’anima. La sua poesia è limpida, verticale, e vibra di silenzio e vertigine.

“a palmo a palmo, con l’arcuata tensione delle dita, con la piatta aderenza delle membra, guadagniamo la roccia….”


Cosa vedere:

  • Teatro Santa Chiara di Trento: Gio Evan in “L’affine del mondo” – poesia, fisica e ironia
  • MUSE Trento: installazione “La Medusa” – arte e scienza in equilibrio
  • La Dispensa dell’Alpe a Folgaria: mostra mercato con 60 espositori, laboratori e cooking show

Oppure: Passeggiata nei larici, libro in mano: La montagna incantata di Thomas Mann.


Cena: Canederli al burro fuso e salvia

I canederli sono il piatto della memoria, del recupero, della montagna che non spreca.

150 ml di latte

2 uova

1 cipolla piccola

1 cucchiaio di prezzemolo tritato

100 g di speck o pancetta affumicata

2 cucchiai di farina

Sale, pepe, noce moscata

Burro fuso e foglie di salvia per condire

Procedimento

Rosola la cipolla tritata con lo speck in poco burro. Versa il latte sul pane e lascia riposare 10 minuti. Aggiungi le uova, la cipolla rosolata, il prezzemolo, la farina, sale, pepe e noce moscata. Forma delle palline compatte e cuocile in acqua salata bollente per circa 15 minuti. Scolale e condiscile con burro fuso e salvia croccante.. Elimina l’aglio e l’alloro. Tosta il pane in padella o nel forno, servilo accanto o immerso nella zuppa. Servili con un bicchiere di Lagrein rosso, e se avanza, scalda tutto in padella il giorno dopo: diventano ancora più buoni.


La pratica del buon sonno – consigli della Dott.ssa Domenica.

“Per dormire bene questa notte, serve un rituale semplice, lento e coerente con la quiete delle Dolomiti. Il sonno non si conquista: si accoglie”

1. Spegni la luce blu

  • Dopo le 21:30, evita schermi luminosi: smartphone, TV, tablet.

2. Prepara una tisana rilassante

  • Melissa, tiglio e lavanda sono le erbe ideali.
  • Bevi lentamente, guardando fuori dalla finestra o leggendo una pagina.

3. Rilassa il corpo

  • Fai 5 minuti di buona respirazione: inspira 3 secondi, espira 4.
  • Distendi le spalle, ruota il collo, allunga le gambe.
  • Se vuoi, ascolta suoni naturali: pioggia, vento, campane lontane.

4. Leggi qualcosa di lento

  • Evita notizie, thriller, stimoli forti.
  • Preferisci un racconto montano, una poesia, una pagina di diario.
  • Consiglio: “La montagna incantata” di Thomas Mann, capitolo “Neve”.

5. Prepara il letto come un rifugio

  • Lenzuola fresche, coperte pesanti, cuscino comodo.
  • Se fa freddo, una borsa dell’acqua calda ai piedi.
  • Tieni la stanza fresca (18–20°C) e silenziosa.

6. Visualizza il sentiero

  • Prima di chiudere gli occhi, immagina un sentiero nel bosco.
  • Cammina piano, senti il muschio, ascolta il silenzio.
  • Ogni pensiero che arriva, lascialo andare come una foglia nel vento.

Pensiero della buonanotte: Oggi la montagna ha parlato piano. Ora tocca a noi: chiudere gli occhi, e fidarci del sentiero che continua anche nel sonno.


“La Domenica si chiude sempre con un gesto semplice. Ci ritroviamo domenica prossima, con nuovi consigli e un altro sguardo dolomitico.”

Prossimo appuntamento con Domenica per il 9 novembre. Arrivederci.

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I Consigli di Domenica.

Buona domenica, dolomitica e gentile. Che il disordine ti porti dove non pensavi di arrivare.