La seconda serie ritorna il 21 dicembre 2025
“Benvenuti nella rubrica della signora Domenica: consigli semplici, caldi e sinceri per vivere il fine settimana con gusto e grazia.”

Ogni domenica, quando il sole entra delicato tra le tende e l’odore del caffè si mescola al silenzio delle valli, Domenica — la nostra padrona di casa vivace e allegra — apre le porte del suo salotto di montagna per accogliere lettori, curiosi e buongustai in cerca di ispirazione.
Con il suo stile semplice e il sorriso accogliente, “La Domenica di Domenica” è più di una rubrica: è un piccolo rito settimanale, un appuntamento che unisce saggezza popolare, creatività quotidiana e quel tocco di disordine necessario per riordinare le idee.
Cosa troverai ogni settimana:
- Il proverbio del giorno, scelto con cura per riflettere e sorridere.
- Una ricetta svuota-frigo, semplice e affettuosa, come quelle che si tramandano tra vicine.
- Un’attività del pomeriggio, che sia una camminata tra larici o un rituale creativo tra cuscini e penombre.
- Il consiglio serale, tra cinema, fiction o calcio, per chiudere la giornata con gusto.
- Un pensiero per dormire bene, perché anche il sonno ha bisogno di bellezza.
Con Domenica, ogni angolo della casa diventa scenografia, ogni gesto quotidiano diventa racconto. E tra una pila di libri, una tazza di cioccolata e un caminetto acceso, si ritrova il senso lento e profondo della domenica dolomitica.
Benvenuti nel salotto di Domenica. Qui si vive, si ride, si respira. E si torna sempre volentieri.
Domenica 9 novembre.
Questa domenica porta con sé un intreccio: da un lato il fermarsi insieme, come accade nelle pause collettive e nei momenti di comunità; dall’altro il muoversi piano, come ci insegnano le Dolomiti con i loro sentieri e come ricorda l’eco-rally di questi giorni, dedicato alla mobilità sostenibile. Non è una contraddizione: è un ritmo doppio, fatto di soste e di cammini lenti. È così che si custodisce il paesaggio e si coltiva la comunità.

| “Chi si ferma insieme, cammina più lontano. Chi va piano, va sano e va lontano.”
Un doppio proverbio per una doppia verità: la forza della comunità e la saggezza della lentezza.
Iniziare il mattino
Il mattino è il tempo in cui la luce si apre e ci ricorda che la vita è fatta di soste e di passi lenti. In questi giorni le Dolomiti ospitano l’eco‑rally, una gara di auto elettriche e ibride che attraversa i passi di montagna. Non è una corsa qualsiasi: le macchine corrono davvero, ma lo fanno senza rumore e senza fumo, mostrando che anche la velocità può rispettare l’ambiente. È un segno dei tempi: la modernità non cancella la montagna, ma cerca di dialogare con essa.
“Allo stesso tempo, novembre porta con sé la tradizione di San Martino, che da secoli segna la fine dei lavori nei campi e l’inizio dell’inverno. È il momento dei mercati, del vino novello, delle castagne: una festa che invita a fermarsi insieme. Ecco l’intreccio: da un lato la corsa silenziosa che guarda al futuro, dall’altro la sosta comunitaria che custodisce il passato. Entrambi ci insegnano qualcosa.”
Consiglio pratico: domani mattina scegli una persona — vicina, familiare o collega — e dedica un gesto concreto: un saluto sincero, un aiuto, un dono semplice. Sarà il tuo “mantello” quotidiano.
Il mattino segna l’inizio della giornata: un gesto di cura fatto subito crea un’onda positiva che si propaga.
È il momento in cui la comunità si risveglia: un sorriso o un aiuto pratico hanno più forza perché danno tono all’intera giornata.
È anche il modo di vivere l’insegnamento di San Martino: donare qualcosa di proprio, anche piccolo, per scaldare la vita di chi ci sta accanto.
“A San Martino ogni mosto diventa vino.” 👉 Ricorda che intorno all’11 novembre il vino nuovo è pronto: è il momento delle prime degustazioni.
“Per San Martino si lascia il vecchio e si prova il nuovo.” 👉 Allude sia al vino novello sia al cambio di stagione e di attività, quando si chiudono i lavori agricoli e si apre l’inverno.
“Estate di San Martino, dura tre giorni e un pochino.” 👉 Indica il periodo di clima mite che spesso cade attorno all’11 novembre, quasi un piccolo ritorno dell’estate prima del freddo.
San Martino ci insegna che la vera ricchezza non è possedere, ma donare. Ogni piccolo gesto di cura verso il prossimo diventa un seme di comunità e di futuro.
Se esci
- Passeggiata lenta nel borgo: non serve andare lontano. Guardate le case, i portici, i segni del tempo sui muri. È un modo per ricordare che la storia vive nelle piccole cose.
- Mercato di San Martino: se trovate una fiera o una bancarella, fermatevi. Non è solo per comprare, ma per incontrare persone, scambiare parole, respirare la comunità.
- Se incrociate l’eco‑rally: fermatevi a guardare. Non è uno spettacolo di rumore e velocità come i rally tradizionali, ma un segno che la tecnologia può correre senza distruggere. È un invito a pensare: come possiamo muoverci nel futuro senza perdere il silenzio delle montagne?
Se resti in casa
- Colazione lenta: pane, marmellata, una tisana calda. Non è solo nutrimento, è un gesto che dice: “mi prendo tempo per me”.
- Lettura di storia locale: cercate un libro o un articolo sulle tradizioni del vostro territorio. Capire come vivevano i nostri nonni ci aiuta a dare senso alle feste di oggi.
- Stretching o yoga: non è un lusso, ma un modo per ascoltare il corpo. Fermarsi non significa immobilità, ma prendersi cura di sé per ripartire meglio.
Pranzo: Trota delle Dolomiti al forno con erbe di montagna e patate arrosto

| Trota delle Dolomiti”
Ingredienti
Trota fresca delle Dolomiti
Patate novelle tagliate a spicchi
Rosmarino, salvia e timo di montagna
Olio extravergine d’oliva
Limone e pepe nero
Procedimento
Tradizione: la trota è un pesce tipico dei torrenti e laghi alpini, da sempre presente nelle cucine di montagna. Prepararla al forno con erbe locali richiama la semplicità delle tavole contadine.Attualità: cucinarla con attenzione alla provenienza (pesce allevato in acque pulite, erbe fresche raccolte in stagione) è un gesto sostenibile, che dialoga con il tema dell’eco‑rally e della mobilità rispettosa dell’ambiente. Consiglio pratico
Servite il piatto con un’insalata di radicchio di Treviso: un tocco autunnale che lega territorio e stagione. Cuocete la trota intera al forno, con erbe e fettine di limone: resterà morbida e profumata. Le patate arrosto vanno cotte lentamente, così diventano dorate e croccanti.
“La trota che scorre nei torrenti e le patate che crescono nei campi raccontano l’intreccio tra acqua e terra, tra tradizione e futuro.”
Pomeriggio
Ecco 7 proposte concrete per il pomeriggio di domenica 9 novembre 2025 nelle Dolomiti: un evento per ciascuna delle sei province dolomitiche italiane più Lienz in Austria, seguite da un consiglio culturale (libro/film) del momento..
- Belluno → Oltre le Vette (Belluno, rassegna culturale e artistica dedicata alla montagna, in corso fino a gennaio). 👉 Perfetto per chi ama arte, fotografia e riflessione sul paesaggio.
- Trento → Garda Trentino Half Marathon (Riva del Garda). 👉 Una corsa internazionale che unisce sport e paesaggio, con il lago come sfondo.
- Bolzano → Merano WineFestival (Merano, 7–11 novembre). 👉 Evento enogastronomico di livello mondiale, dedicato ai vini e alle eccellenze culinarie..
- Udine → Festa di San Martino (varie località friulane, sagre e mercati). 👉 Tradizione viva: castagne, vino novello e comunità.
- Pordenone → Mercatini di Natale a Pergine Valsugana (aperti dall’8 novembre). 👉 Atmosfera natalizia anticipata, artigianato e prodotti tipici.
- Verona → Festa della Noce (Bleggio Superiore, 8–9 novembre). 👉 Celebrazione di un frutto simbolico, con piatti tipici e folklore.
- Lienz (Austria) → Mercato d’Autunno (Lienz, centro storico). 👉 Bancarelle di prodotti locali, artigianato e atmosfera tirolese.
Libro del momento: “La vita segreta delle montagne” di Paolo Cognetti (uscita autunnale 2025). 👉 Cognetti intreccia racconti personali e riflessioni sulla natura alpina. È perfetto perché dialoga con gli eventi della giornata: la montagna come luogo di festa, di corsa, di vino e di comunità.
Film del momento: “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi (ancora in programmazione e molto discusso). 👉 Un film che parla di memoria, diritti e futuro, proprio come gli eventi dolomitici intrecciano tradizione e modernità.
Ho scelto Cognetti e Cortellesi perché entrambi raccontano il rapporto tra passato e presente:
Il libro e il film aiutano a dare un senso a questo intreccio: la montagna come custode di memoria e il cinema come specchio del cambiamento sociale.
Gli eventi del 9 novembre mostrano come le Dolomiti vivono di tradizioni antiche (San Martino, castagne, mercati) e di attualità (maratone, festival internazionali).
“Per la sera ti consiglio di uscire e gustare un piatto tipico delle Dolomiti che difficilmente si prepara bene in casa: la selvaggina con polenta nei rifugi di montagna. È un’esperienza che unisce cucina autentica e atmosfera, perfetta per chiudere la giornata.”
Cena: Selvaggina con polenta
Perché fuori casa: la selvaggina (cervo, capriolo, camoscio) richiede lunghe marinature e cotture lente, spesso con ricette tramandate dai cuochi di rifugio. È difficile replicare in cucina domestica la complessità dei sapori e la qualità della carne. Tradizione: da secoli la caccia regolata e la cucina di selvaggina fanno parte della cultura alpina. La polenta accompagna da sempre questi piatti, simbolo di convivialità. Attualità: oggi i ristoranti e rifugi propongono la selvaggina con attenzione alla provenienza e alla sostenibilità, trasformando un piatto antico in un’esperienza moderna e consapevole.

In casa: puoi preparare piatti semplici e veloci.
Fuori casa: hai l’occasione di vivere la tradizione autentica, con ricette complesse e ingredienti che richiedono esperienza. La cena diventa così non solo un pasto, ma un rituale di comunità e territorio, che chiude la giornata con un legame diretto alla storia delle Dolomiti.
Abbinamento
Un bicchiere di Lagrein o Teroldego, vini rossi tipici del Trentino-Alto Adige, che esaltano i sapori intensi della carne.
Alternativa dolce. Se preferisci chiudere la giornata con un dessert, ordina uno strudel di mele caldo con crema alla vaniglia. È un dolce tipico che, pur potendosi fare in casa, nei rifugi ha un gusto speciale grazie alle mele locali e alla pasta sfoglia preparata sul momento.
Riflessione della sera
Oggi abbiamo camminato tra due mondi: quello della tradizione, con San Martino, le castagne, i mercati e i racconti di comunità; e quello dell’attualità, con l’eco‑rally che corre veloce e silenzioso sulle strade di montagna. Abbiamo visto come la corsa e la sosta non siano opposti, ma due modi diversi di vivere il tempo. La festa ci ricorda che fermarsi insieme dà forza, la tecnologia ci mostra che anche il futuro può rispettare il paesaggio. La giornata ci insegna che non dobbiamo scegliere tra passato e presente: possiamo intrecciarli, come fili di uno stesso tessuto, per costruire un domani che abbia radici e ali.cca a noi: chiudere gli occhi, e fidarci del sentiero che continua anche nel sonno.
Consiglio della buonanotte
Prima di dormire, spegnete le luci e aprite la finestra: respirate l’aria fresca della sera, ascoltate il silenzio. Pensate a un gesto semplice che oggi vi ha fatto bene — un sorriso, un piatto condiviso, un passo lento. Portatelo con voi nel sonno, come un seme che domani potrà germogliare.
“La Domenica si chiude sempre con un gesto semplice. Ci ritroviamo domenica prossima, con nuovi consigli e un altro sguardo dolomitico.”
Prossimo appuntamento con Domenica per il 16 novembre. Arrivederci.
© Dolomiti Channel – Rubrica “I consigli di Domenica” Contenuti originali a cura della redazione. Ogni riproduzione, anche parziale, è vietata senza autorizzazione scritta. Atmosfere, immagini e testi sono tutelati ai sensi della normativa vigente sul diritto d’autore.
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Buona domenica, dolomitica e gentile. Che il disordine ti porti dove non pensavi di arrivare.
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